Cemento amato

La maxi-inchiesta sulla malagestione dell'urbanistica che sta sconvolgendo la metropoli lombarda ha svelato un tragicomico equivoco

Cemento amato
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Riguardo alla Palazzopoli milanese, noi che siamo sempre stati dalla parte dei grattacieli e poco del green, non possiamo non vedere un curioso contrappasso nel fatto che i primi sempre più numerosi e più alti - rischiano di crollare sommergendo il secondo sempre più esteso e più ossessivo - sotto un cumulo, metaforico naturalmente, di macerie.

La maxi-inchiesta sulla malagestione dell'urbanistica che sta sconvolgendo la metropoli lombarda ha svelato un tragicomico equivoco, persino peggiore di quello che per anni ha fatto passare il sindaco Beppe Sala per un politico di sinistra, quando è solo un uomo di destra coi calzini arcobaleno. E cioè che la città all'apparenza più verde Area B, Area C, le strade a 30 km all'ora, le ciclabili-killer, l'azzeramento dei parcheggi che aumentano solo il traffico, la Ztl in tutto il Quadrilatero, il blocco sempre più stringente delle auto, le nuove piazze in cui le uniche ombre sono quelle del piano regolatore, la sospensione dello sfalcio nei parchi pubblici per rispettare gli insetti, il divieto di fumo all'aperto e varia fuffa ecosostenibile in realtà è finita allegramente sepolta sotto il mattone selvaggio. Erano molto più green, e molto meno chic, le giunte Albertini e Moratti.

E così ecco il vero miracolo di Sala: venderci una città verticale, lussuosa,

esclusiva (alla faccia dei Pride), costosissima e palazzinara come fosse una qualsiasi città di sinistra. Solo per questo merita di restare al suo posto. Semmai sono i Verdi, che non si sono accorti di nulla, a doversi dimettere.

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