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La "beneficenza" di Benigni ora approda in Parlamento

"Non sopporto queste prese in giro. E vigileremo anche su Celentano"

La "beneficenza" di Benigni  ora approda in Parlamento

Questa proprio non l’ha digerita. E la famosa goccia che fa traboccare sempre ogni vaso, questa volta ha fatto traboccare anche la pazienza del senatore del Pdl, Domenico Gramazio (nella foto). Quando ieri mattina ha letto su Il Giornale che Roberto Benigni, allo scorso Festival di Sanremo, aveva promesso di devolvere il suo compenso di 250 mila euro all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, ma che dopo un anno ancora dal nosocomio non avevano ricevuto nemmeno un cent, non ci ha visto più. Ha preso carta e penna e ha scritto un’interrogazione urgente, a risposta scritta, a Mario Monti, in qualità di ministro dell’Economia e delle Finanze. «Voglio sapere dal ministro - scrive Gramazio - come azionista di riferimento della Rai, se l’azienda pubblica abbia devoluto al Meyer quella somma su richiesta di Benigni, o se al contrario Benigni abbia direttamente incassato dalla Rai, senza poi rilasciare alcuna delega per il pagamento alla struttura pediatrica di Firenze».

Il senatore azzurro non sopporta che «possa essere stata presa in giro una struttura pediatrica di altissimo livello come quella e che, come al solito, siano state fatte promesse al vento». E siccome un rischio simile è in agguato anche quest’anno, prima che Celentano annunciasse di voler devolvere i suoi 700 mila euro di ingaggio in beneficenza a Emergency e a famiglie povere italiane, il senatore Gramazio era già corso ai ripari. «Ho presentato un’altra interrogazione, rivolta direttamente al presidente del Consiglio: trecentomila euro per ogni mezz’ora di apparizione sono uno sproposito anche per Celentano. Ho chiesto che il suo ingaggio venisse pagato in Bot dello Stato. E verificheremo, famiglia per famiglia, che i soldi che ha promesso vengano devoluti. Questa storia non finisce qui».

Ne siamo certi.

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