Da settimane, la sinistra di Albenga inseriva nell'ordine del giorno del consiglio comunale l'interrogazione per una «richiesta di chiarimenti» all'assessore ai Servizi Sociali Eraldo Ciangherotti in merito alle accuse mossegli da un militante dell'IdV, secondo cui lassessore gli avrebbe inviato sms intimidatori. Affermazioni più volte controbattute pubblicamente da Ciangherotti, che ha già adito le vie legali per tutelare la propria onorabilità, ma che la minoranza ha voluto trasformare in caso politico, evidentemente ritenendo la cosa più urgente di ogni altro problema cittadino.
Con «Il Giornale» di Genova alla mano, l'accusatrice, la consigliera Simona Vespo - la stessa che ha di recente definito falce e martello «emblema di libertà dallo sfruttamento, giustizia sociale, unità dei popoli e delle nazioni» - ha preso le distanze dall'editoriale «La Rosy di Albenga e la giunta magica» firmato da Massimiliano Lussana lo scorso settembre, per attaccare l'assessore, dipinto come scorretto provocatore e cattivo amministratore. Dopo aver ribadito l'inattendibilità delle parole della giovane, Ciangherotti ha elencando tutti i passi falsi dellopposzione, riscuotendo applausi scroscianti dal pubblico presente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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