Bergamo - Ci sarebbe una stretta relazione tra l’omicidio di Giuseppe Realini, l’uomo di 52 anni ucciso questa notte con tre colpi di pistola a Chiuduno davanti alla sua abitazione, e l’assassinio di Leone Signorelli, 59 anni, il 25 aprile scorso a Tagliuno di Castelli Calepio (Bergamo). È questa per ora l’ipotesi più accreditata. L’artigiano ucciso stanotte - che era incensurato ma "conosciuto dalle forze dell’ordine" - sarebbe infatti l’amico che il 25 aprile scorso era a bordo dell’auto che avrebbe dovuto accompagnare in carcere proprio Leone Signorelli. Quest’ultimo, in carcere dal gennaio 2004, si trovava in semilibertà dopo aver collaborato con gli investigatori nelle indagini su un traffico di stupefacenti nel quale era coinvolto insieme a due sudamericani, due cittadini colombiani.
Ucciso con tre colpi di pistola Giuseppe Realini è stato raggiunto da tre colpi di pistola al torace e alla scapola sinistra. Erano l’1,15 di notte quando l’uomo, che stava rincasando, è stato colpito a morte in via Brigata Lupi di Toscana.
Inutile il tentativo della famiglia e di alcuni vicini, accorsi al rumore degli spari, di rianimarlo. Ancora da chiarire il movente dell’omicidio del piccolo artigiano, che era sposato e padre di due figli, di cui uno minorenne. Sul caso indagano i carabinieri di Bergamo.