Papa Bergoglio, durante la sua omelia mattutina nella cappella di Santa Marta, ha parlato del tema della libertà nel mondo contemporaneo.
Questo mondo, secondo la visione del pontefice argentino, sarebbe solito fare appelli alla libertà e definirsi completamente libero salvo scoprirsi fondamentalmente schiavo. "La mia libertà è cristiana? - ha domandato il pontefice argentino -. E ancora:"Sono libero? O sono schiavo delle mie passioni, delle mie ambizioni, di tante cose, delle ricchezze, della moda? Sembra uno scherzo, ma quanta gente è schiava della moda! Pensiamo alla nostra libertà, in questo mondo che è un pò 'schizoidè, schizofrenico, no? Grida: 'Libertà, libertà, libertà!', ma è più schiavo, schiavo, schiavo. Pensiamo a questa liberà che Dio, in Gesù, ci dona".
La contemporaneità, quindi, sarebbe un'epoca un po' "schizoide" proprio a causa di questo paradosso sulla libertà. L'esempio negativo presentato dal Papa per far comprendere a fondo questo tema è quello di Pilato. Il prefetto della Giudea, pur essendo molto razionale e pur possedendo la consapevolezza dell'innocenza di Gesù, non ha voluto "risolvere il problema". Un atteggiamento che Bergoglio ha attribuito al carrierismo, all'ambizione, al successo e alla mancanza di coraggio.
Esempi positivi in riferimento alla vera libertà, invece, sono per il Papa il fariseo Gamaliele, gli apostoli Pietro e Giovanni e lo stesso Gesù. Francesco ha sottolineato come "l'uomo libero" non abbia alcuna paura del tempo:"...lascia fare a Dio. Dà spazio, perché Dio agisca nel tempo. L'uomo libero è paziente. La libertà non è impaziente".
L'impazienza alimentata dai ritmi imposti dal nostro mondo, insomma, rappresenterebbe l'esatto contrario della libertà intesa in senso pieno. Il trionfalismo, invece, andrebbe scansato seguendo l'esempio di Gesù Cristo.
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