Milano - A neppure ventiquattr’ore di distanza dal vertice del G4 a Parigi, la Germania rompe il fronte comune con la decisione di garantire in modo illimitato tutti i depositi bancari. È un segnale tanto forte quanto inaspettato, quello giunto ieri pomeriggio da Berlino, proprio alla luce di quanto sembrava essere stato definito sabato scorso nella capitale francese dai premier di Italia, Francia, Inghilterra e Germania. Ovvero, la dichiarata volontà di non procedere in ordine sparso nella gestione della crisi finanziaria, scegliendo l’azione coordinata come strumento in grado di surrogare un bilancio federale che non c’è.
La scelta di Berlino rischia invece di scardinare questo meccanismo, e di alimentare le polemiche sull’eccessivo dirigismo da parte della mano pubblica. Il summit parigino doveva servire infatti a mettere un freno alle “fughe” in avanti, solitarie: la Germania ripercorre invece la stessa strada dell’Irlanda, che ha aumentato al 100% le garanzie sui conti correnti con una manovra che, sulla carta, vale 400 miliardi di euro, il doppio del proprio Prodotto interno lordo. «Non lasceremo che il fallimento di una qualsiasi banca o azienda possa mettere a rischio l’intero sistema economico di Berlino», ha spiegato il Cancelliere Angela Merkel, che si trova a dover gestire anche il complicato salvataggio di Hypo Real Estate.
La mossa di Berlino, che finora garantiva una copertura sui depositi di appena 20mila euro (in Italia il tetto è di 103mila), intende evitare un’eventuale corsa di massa al ritiro dei risparmi in un Paese come la Germania, dove evocare la tragedia del ’29 fa ancora paura perché ricorda la successiva ascesa di Hitler.
Il governo tedesco sta intanto cercando di evitare il fallimento di Hypo prima della riapertura delle Borse internazionali, ma nella tarda serata di ieri non era ancora arrivato nessun annuncio positivo. La Hypo, seconda banca immobiliare del Paese, ha annunciato sabato il naufragio del piano proposto dal governo dopo il dietrofront del pool di banche che avrebbe dovuto mettere a disposizione del colosso del credito immobiliare 35 miliardi. Nonostante l’Ue avesse già dato il proprio via libera all’operazione, è venuta così a mancare la liquidità necessaria (circa 10 miliardi di euro) perché il piano potesse andare in porto.
A quanto riporta la stampa tedesca, i privati avrebbero deciso di rinunciare dopo aver esaminato i conti della Hypo - duramente colpita dalla contrazione del credito - e
aver valutato fino a un massimo di 50 miliardi di dollari le perdite previste entro la fine del 2008. Il ministro delle Finanze, Peer Steinbrueck si è detto «inorridito che il vertice Hypo abbia provocato un buco tale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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