Francesco Casaccia
da Roma
Il decreto taglia Irap verrà approvato dal Consiglio dei ministri straordinario di mercoledì prossimo. Il giorno prima, il governo illustrerà il provvedimento alle parti sociali. Le ipotesi allo studio sono diverse mentre ancora non è stato sciolto del tutto il nodo della copertura finanziaria. Lidea prevalente è quella di una immediata riduzione di 4 miliardi di euro con il decreto, coperta con tagli ai ministeri e lotta allevasione fiscale. Il resto dellintervento sullIrap sarà deciso, dopo una riflessione più serena, con la Finanziaria 2006.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, insiste nel sottolineare la necessità di investire nelle imprese, non solo nella finanza. «Siccome - precisa - abbiamo otto volte come ricchezza delle famiglie quello che è il prodotto nazionale, forse significa che potremmo investire di più non solo nel settore finanziario ma anche in quello dellimpresa. Sicuramente, un aiuto al sistema economico potrà venire dal taglio dellIrap sul quale il governo si è già impegnato». Insomma, aggiunge il premier, «dobbiamo essere consapevoli di avere avuto una grande fortuna ad essere nati in un Paese meraviglioso. LItalia - conclude - è il Paese dei miracoli ma soprattutto un Paese ricco e meraviglioso che deve fa fruttare meglio la propria ricchezza».
Nel corso della riunione, il ministro dellEconomia, Domenico Siniscalco, ha illustrato le ipotesi allo studio del Tesoro. Nella maggioranza cè chi chiede di integrare il testo con misure per spingere ulteriormente gli investimenti. Oltre al taglio dellIrap, quindi, si ipotizza anche una riduzione dellimposta sugli investimenti effettivamente realizzati in ricerca e innovazione. Si vedrà. Durante il successivo consiglio dei ministri, il ministro della Funzione Pubblica, Mario Baccini, avrebbe detto che lUdc non si è sentito rappresentato dal sottosegretario allEconomia, Giuseppe Vietti e nemmeno vincolato alle decisioni di una riunione cui non hanno partecipato ministri dellUdc. Ma proprio Vietti, al termine dellincontro, non ha escluso un ritocco delle aliquote sulle rendite finanziarie e un aumento dellIva per finanziare la riduzione dellIrap. Dichiarazioni subito smentite dal sottosegretario a Palazzo Chigi, Paolo Bonaiuti. «Si tratta - ha detto - di dichiarazioni assolutamente imprecise e del tutto intempestive che hanno lasciato tutti stupiti».
Il nodo della copertura del decreto, però, resta ancora da sciogliere. E Vietti ha aggiunto che lintervento sullIrap dovrebbe realizzarsi in tre fasi diverse anche perché «unimposta che costa 12-13 miliardi di euro non si può cancellare con la bacchetta magica».
Maurizio Gasparri di An si schiera contro leventuale tassazione delle rendite finanziarie che, dice, «sarebbe un tradimento del programma elettorale del centro destra». Gasparri insiste che la copertura per il taglio dellIrap «non può essere trovata con laumento della tassazione sul risparmio». E se fosse fatta una scelta di questo tipo, avvisa, «in Parlamento vi sarebbe una ferma opposizione da parte del centrodestra».
Secondo la Cgil, prima di intervenire sullIrap bisognerebbe aspettare la presentazione del Dpef e lEcofin del 12 luglio che dovrà pronunciarsi sul piano di rientro dal deficit eccessivo.
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