Il Milan riparte da Leonardo, il Milan riparte dal suo presidente Silvio Berlusconi. Apparso a sorpresa sugli spalti dello stadio di Varese per la prima uscita del nuovo Milan di Leonardo, il numero uno rossonero ha voluto così rispondere a quei tifosi chi negli ultimi tempi l’avevano accusato di «comprare solamente bidoni o figurine» e di essersi «dimenticato» di quella squadra che in 25 anni di gestione ha portato sul tetto del mondo.
Berlusconi a Milanello a «catechizzare» i rossoneri, Berlusconi sorridente a fianco dell’ad Adriano Galliani a Varese: sono queste le immagini che spiegano quanto il premier creda fermamente nelle idee e nel progetto varato dal nuovo tecnico Leonardo. Una doppia visita che va ben oltre la semplice formalità: il presidente non vi ha dimenticati, il messaggio che ieri Berlusconi ha voluto passare a l’intero entourage.
A Milanello, il presidente del Consiglio ha parlato a Gattuso e compagni, «non per dire cose di rito, ma un po’ diverse - ha rivelato durante l’intervallo dell’amichevole contro il Varese che i rossoneri hanno vinto per 2-0 grazie alla doppietta di Inzaghi - affinché si possa veramente innestare un’altra marcia rispetto al passato, con qualche innovazione tattica e sempre con la grande volontà di fare il Milan». «Cioè - ha spiegato - di scendere in campo e divertire, di essere padroni del campo e del gioco, e di giocare anche con qualche ragionevole tattica che l’anno scorso non è stata applicata». Berlusconi tace solamente un particolare del discorso di incoraggiamento alla truppa rossonera: «Ci ha detto che siamo più forti dell’Inter», la rivelazione di Antonini al termine della partita.
Messo a tacere un tifoso che gli chiedeva a gran voce «più investimenti in giocatori veri e non in quelli finti», con un «ce li avevi tu 75 milioni di euro da darci?», Berlusconi investe Ronaldinho nel ruolo di leader carismatico della squadra lasciato vacante dalla partenza di Kakà: «Deve essere l’uomo in più del Milan quest’anno: c’è la responsabilità di una cessione che il Milan è stato costretto a fare, ma questo darà spazio a Ronaldinho. Anche tutti gli altri giocatori vogliono che questo sia l’anno di Ronaldinho, che ha 29 anni ed è intatto fisicamente. Deve solamente avere la volontà di diventare l’uomo in più di questo Milan, e io credo che possiamo sperarci».
L’ultima battuta è sul mercato rossonero e - ovviamente - su Luis Fabiano: «Non so quanto buone siano le possibilità che arrivi Luis Fabiano, però noi volevamo impostare una campagna solo sui giovani. Abbiamo aggiunto alla rosa Zigoni, che è una promessa e personalmente andrei su questa linea. Poi abbiamo Borriello, Pato, Inzaghi, non è che siamo sguarniti in attacco.
Vediamo, non è che siamo disposti a fare spese fuori dalla ragione in un momento come quello che stiamo attraversando di un’economia difficile». In sintesi, il mercato è aperto fino al 31 agosto e il Milan non ha alcuna fretta. Soprattutto ora che Berlusconi è tornato al comando.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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