Politica

Berlusconi: c’è aria di punizione per il ceto medio

L’ex premier: «Scendere in piazza? Vedremo». Per An «è una Finanziaria sovietica». L’Udc: «Prodi metterà le mani nelle tasche degli italiani»

Massimiliano Scafi

da Roma

I numeri della manovra ancora non ci sono, «dunque aspettiamo prima di un commento definitivo». Ma la tendenza, dice Silvio Berlusconi, quella è chiara: «C’è un sentore di punizione nei confronti del ceto medio, ed è una cosa che ci preoccupa. Io sono abituato a parlare con cognizione di causa. Quindi attendiamo di vedere le cifre e soprattutto che vengano risolti i conflitti nel governo e nella maggioranza. Però, se si confermasse così, ci sarebbe davvero da preoccuparsi». E da scendere in piazza? «Questo vedremo...».
Il centrosinistra si divide rumorosamente su tagli e tasse. «È la dimostrazione - dice Gianfranco Fini - che sulla Finanziaria è in atto una vera e propria lotta all’ultimo sangue nella maggioranza». I Verdi protestano, il Pdci non vuole sacrifici per la scuola, Mastella annuncia addirittura il voto contrario. Per il leader di An non c’è proprio nulla di strano: «Era prevedibile che andasse a finire in questo modo perché hanno linee strategiche contrapposte. A parole Prodi può anche riuscire a conciliarle, poi però, quando si tratta di fare delle scelte, tutto diventa più difficile».
Gianni Alemanno parla di divisioni insanabili: «La rissa che sta scoppiando sui contenuti indica l’assenza di un vero progetto comune». E Fabrizio Cicchitto parla di «circo Barnum»: «Stanno dando uno spettacolo davvero inquietante. Il nocciolo duro della sinistra vorrebbe una manovra lacrime e sangue per il ceto medio e i redditi alti, Padoa-Schioppa lacrime e sangue per tutti e Mastella, che è buono di natura, per nessuno. In questa confusione l’unica cosa evidente è che abbiamo una maggioranza che ha nulla di omogeneo».
La Cdl comunque ha già bocciato la Finanziaria. «È una manovra sovietica - sostiene Adolfo Urso -. La politica economica di questo governo è nelle mani dell’ala massimalista e Padoa-Schioppa è ormai solo una foglia di fico di Visco». Per Maurizio Lupi, Forza Italia, «il centrosinistra sta rispolverando vecchi modelli tanto cari ai Paesi ex comunisti». Ma quale «equità fiscale», macché «rilancio dell’economia e dello sviluppo del tessuto produttivo», insiste Lupi: «L’Unione colpirà il ceto medio, impoverirà il Paese e porterà l’Italia verso il declino».
Per Alfredo Mantovano «la sinistra considera ancora la proprietà privata un furto». La prova? I manifesti di Rifondazione dal titolo Anche i ricchi piangono. «Del resto il presidente della Camera lo ha ribadito pure all’ultimo congresso del suo partito. E i no-global, che siedono in Parlamento grazie al centrosinistra, hanno realizzato pure di recente degli espropri proletari. In alcuni casi di playstation e non di pane». Quello slogan, incalza il responsabile piccole e medie imprese di An Antonio Mazzocchi, «è un volgare invito all’odio di classe e la dimostrazione che far piangere i ricchi è il vero scopo di un governo che oggi finalmente getta la maschera».
La Lega bolla come «ingannevole» il «balletto delle cifre» che sta uscendo in questi giorni. «Al termine dei giochi - afferma Paolo Franco, capogruppo del Carroccio in commissione Finanze - gli italiani si troveranno a essere formalmente più ricchi in quanto sottoposti ad aliquote più elevate ma concretamente più poveri perché schiacciati da un maggior carico fiscale che lascerà nelle loro tasche meno quattrini». Preoccupata pure l’Udc. «Il fatto che perfino un ministro del governo accusi il suo esecutivo di esproprio proletario al ceto medio - dice il responsabile Economia Michele Vietti - conferma tutte le nostre più funeste previsioni. È rimasto irrisolto il contrasto tra l’ala riformista e quella massimalista della maggioranza.

Il risultato facilmente prevedibile sarà quello che il governo Prodi non potrà fare altro che mettere pesantemente le mani nelle tasche degli italiani».

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