Berlusconi fa la pace con la Libia di Gheddafi

Il presidente del Consiglio parla davanti al Congresso del popolo libico: "Ascolteremo i problemi del continente africano e le soluzioni che il colonnello Gheddafi proporrà al mondo intero". E nel giorno in cui viene ratificato l'accordo di amicizia, il premier rinnova le scuse per il passato colonialista. Il patto di ferro con la Clinton: "Una sola politica"

Berlusconi fa la pace con la Libia di Gheddafi

Tripoli - Di sicuro i rapporti tra il nostro Paese e la Libia non sono mai stati così buoni. Dopo la ratifica del Trattato di collaborazione della scorsa estate, il presidente del Consiglio italiano fa un passo in avanti ancora più importante, apre la strada a quella che sarà una vera e propria amicizia tra i due Paesi. Una collaborazione che porterà frutti a entrambi i Paesi. E per evidenziare ancor di più la "nuova era" nei rapporti diplomatici tra i due Paesi Berlusconi invita Gheddafi a parlare al G8, per rappresentare tutta l'Africa. "Formulo ufficialmente l’invito a Gheddafi, nelle vesti di presidente dell’Unione africana, a venire per la prima volta in Italia nell’occasione importante del G8 alla Maddalena". Così il premier Berlusconi si è rivolto a Sirte, davanti al Congresso generale del popolo libico, al colonnello Muammar Gheddafi. Le parole del presidente del Consiglio sono state accolte da un boato del parlamento libico.

Cambiato format del summit Berlusconi ha spiegato che come presidente di turno del G8 ha "cambiato il format del summit". Il terzo giorno dei lavori, infatti, ha annunciato Berlusconi, sarà dedicato a ricevere il presidente dell’Unione africana (Gheddafi appunto, ndr) e ad ascoltare i problemi del continente africano e le soluzioni che il vostro leader proporrà all’ascolto del mondo intero.

Priorità alle aziende italiane Le aziende italiane che intendono operare in Libia avranno da questo momento in poi la priorità rispetto a tutte le altre. Lo ha annunciato Gheddafi davanti al parlamento libico. Secondo il colonnello questo è uno degli effetti della ratifica definitiva del Trattato di amicizia e cooperazione tra Roma e Tripoli firmato lo scorso agosto a Bengasi. Il colonnello, nel suo intervento, ha spiegato anche che a partire da questo momento gli italiani che risiedevano in Libia prima della "cacciata" del 1970 potranno liberamente rientrare nel Paese per lavoro o per turismo.

Il premier chiede perdono per il passato "Ancora e formalmente accuso il nostro passato di prevaricazione sul vostro popolo e vi chiedo perdono". Con queste parole Berlusconi ha rinnovato le scuse per il passato colonialista italiano, proprio nel giorno in cui il parlamento libico ha dato il via libera definitivo all’accordo di amicizia e cooperazione tra Roma e Tripoli firmato lo scorso agosto a Bengasi.

"Sentiamo la nostra colpa" Berlusconi è intervenuto davanti al Congresso generale in occasione di quello che in gergo diplomatico si chiama lo "scambio degli strumenti di ratifica" (anche il parlamento italiano, da parte sua, ha infatti recentemente ratificato l’accordo). "Il passato che con questo trattato vogliamo mettere alla spalle - ha rimarcato ancora Berlusconi tra gli applausi degli presenti - è un passato di cui noi, figli dei figli, sentiamo una colpa di cui chiedervi perdono". "Nessun popolo - ha aggiunto infatti il premier - può avere il diritto di sottomettere e governare un altro popolo, sottraendogli la propria cultura e le proprie tradizioni".

Gheddafi: scuse accettate "Accettiamo le scuse dell’Italia" per l’occupazione colonialista, "e prego tutti i libici di vincere i propri risentimenti e tendere la mano ai loro amici italiani in un rapporto paritario di rispetto reciproco". Sono state queste le parole pronunciate dal colonnello Gheddafi: "Giriamo questa pagina nera - ha concluso - e cominciamo una nuova era".

Scambio di doni Berlusconi e Gheddafi prima di parlare al parlamento libico si sono scambiati alcuni doni. Il premier, ricevuto da Gheddafi nella sua tenda nel deserto della Sirte, ha regalato al colonnello un trittico di Murano. Gheddafi ha ricambiato con camicie e capi arabi e, simbolicamente, con due cammelli, accanto ai quali i due si sono poi fatti fotografare.

Il Cavaliere tornerà in Libia "È un onore per me essere stato invitato il prossimo anno in Libia il 30 agosto per la Giornata di amicizia tra il popolo italiano e il popolo libico e sarò lieto di rimanere con voi per festeggiare il quarantesimo anniversario della vostra grande rivoluzione".

In virtù di tale accordo, infatti, (firmato lo scorso 30 agosto a Bengasi proprio da Berlusconi e Gheddafi), il 30 agosto è diventato in Libia il "giorno dell’amicizia tra il popolo italiano e il popolo libico". Un appuntamento che cade tre giorni prima dell’anniversario della rivoluzione in Libia con la quale Gheddafi ha preso il potere nel 1969.

 

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