Roma «Scusatemi, ma devo scappare via perché sto combinando un matrimonio tra Noemi e quellavvocato inglese, come si chiama... Mills. E naturalmente porterò in dono lofferta di un viaggio di nozze sugli aerei di Stato, ovviamente gratis». Silvio Berlusconi chiude così lintervento davanti allassemblea di Confartigianato, incassando risate e applausi dalla platea. Una battuta per svelenire il clima, ma pure per esorcizzare lultimo mese di campagna elettorale durante il quale è stato proprio il mix tra giustizia e gossip lunico argomento di confronto tra maggioranza e opposizione.
Un Berlusconi di buon umore, dunque. Che mette da parte le «ventidue cartelle» di intervento scritto e parla a braccio. Un discorso breve, in cui elenca i provvedimenti che il governo intende adottare per favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese. E che apre con un bilancio della tornata elettorale. Con europee e amministrative, dice, «pochi giorni fa abbiamo avuto la conferma che il governo può continuare a lavorare» perché «la sua maggioranza è stata confermata dagli italiani». Insomma, lesecutivo «andrà avanti con convinzione» e sarà «un governo di poche parole e molti fatti». Pur parlando poco, il premier promette di ascoltare le richieste che arrivano dalla Confartigianato perché «il vostro lavoro è fondamentale per leconomia e lo sviluppo del Paese». E assicura pieno sostegno «a chi intraprende e a chi rischia», perché le imprese «devono andare avanti con coraggio e fiducia».
Berlusconi parte con lelenco delle «cose da fare». Prime fra tutte, «la riserva da introdurre per le piccole e medie imprese negli appalti pubblici» e «la compensazione dei crediti e debiti verso la pubblica amministrazione». «Noi - dice il presidente del Consiglio - abbiamo ereditato un sistema di ritardo nei pagamenti che è assolutamente scandaloso e quindi il minimo che possiamo fare è una compensazione da introdurre subito». Poi, una spinta al made in Italy. Che, dice, «può essere rafforzato con la garanzia che il 100% del prodotto è realizzato in Italia». La platea applaude. E pare gradire molto lannuncio di «un nuovo marchio per rilanciare il turismo». «Si chiamerà Magic Italy», spiega il Cavaliere prima di elencare i beni artistici del nostro Paese («abbiamo il 72% del patrimonio artistico catalogato in Europa e il 50% di quello mondiale e non mi pare si possa delocalizzare»). Insomma, «nei prossimi anni il turismo diventerà una risorsa fondamentale». Parole di elogio, quindi, per il ministro Michela Vittoria Brambilla che «ha preso limpegno di raddoppiare nel giro di quattro anni la quantità di Pil prodotto dal turismo passando dal 10 al 20%».
Poi Berlusconi rilancia lo Small business act (una serie di misure proposte dalla Commissione Ue per valorizzare le Pmi) che, dice, «vogliamo applicare per primi in Europa». Ancora applausi, forse i più convinti, quando promette agli imprenditori la riduzione delle tariffe dei premi Inail perché quelle attuali «sono una cosa scandalosa» e portano «la tassazione della vostra categoria a essere la più elevata rispetto a tutte le altre». Lintervento è finito, anche perché - dice Berlusconi - molte delle risposte ai tanti interrogativi che arrivano dagli artigiani «sono state date poco fa dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola» e anche la relazione del presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini «è stata davvero completa». Daltra parte, aggiunge, «lui sa tutto» e «gli ho fatto anche la proposta di sostituirmi» perché «sono vecchio e stanco». «Mi ha detto - conclude ridendo - che ci penserà...».
Ma nella giornata del Cavaliere - conclusasi con lincontro a Palazzo Chigi con i vertici della Fiat che hanno presentato la flotta di 221 auto offerte per il G8 - cè anche il voto alla Camera sul ddl intercettazioni. A cui Berlusconi decide di partecipare anche per verificare la tenuta della maggioranza nel primo voto segreto post elezioni. Il provvedimento passa senza problemi e incassa anche 17 voti dellopposizione. «Un successo», ragiona il premier ricevendo ministri, sottosegretari e deputati nella sala del governo di Montecitorio. Il ddl intercettazioni, dunque, passa ora al Senato dove - spiega ai suoi Berlusconi - bisogna essere «rapidi e puntuali come oggi». Così, è questo il tabellino di marcia che disegna il Cavaliere durante i suoi incontri, «potremmo andare avanti spediti con le riforme».
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