Roma - "Non è
quello che è successo oggi che farà cadere il Governo Prodi, il Governo cadrà su un voto
decisivo, su una legge importante". È quanto ha sostenuto Silvio Berlusconi durante una
riunione con i coordinatori azzurri soffermandosi sulle votazioni di oggi al Senato sul Dl
collegato alla Finanziaria. "Sono sicuro che accadrà, ma capiterà per una decisione politica e
non per un incidente di percorso", ha osservato l’ex premier secondo quanto viene riferito da
alcuni partecipanti.
Senatori scontenti pronti a lasciare Berlusconi è convinto che lo scontento nella maggioranza sia molto diffuso, tanto che i senatori pronti non sostenere più il governo sono così numerosi da consentire una maggioranza diversa anche con la metà di loro. "Ci sono tanti nomi che anche la metà basterebbero a darci la maggioranza", avrebbe detto il leader di Forza Italia secondo quanto riferito da alcuni presenti.
Al governo solo con il consenso dei cittadini Il ragionamento di Berlusconi, al termine dell’incontro, è stato così sintetizzato da alcuni partecipanti: una volta caduto Prodi, il Quirinale potrebbe puntare a un governo istituzionale; in questo caso, noi non potremmo che confermare che l’unica soluzione è il voto il prima possibile e dunque ci potrebbe essere una divergenza su questo punto. La posizione di Berlusconi sul "dopo-crisi", hanno spiegato diversi presenti all’incontro, non è cambiata: il sistema bipolare prevede che al governo possa legittimamente stare solo chi ha ottenuto il consenso dei cittadini attraverso le elezioni. Anche per questa ragione, hanno spiegato alcuni dei partecipanti alla riunione, una delle ipotesi è che nel corso della mobilitazione prevista per il 17 e il 18 novembre siano raccolte firme per chiedere le elezioni.
"Posizione unitaria e compatta con Casini" Il Cavaliere insiste sulla compattezza della coalizione compreso l’Udc sarebbe sulle posizioni degli altri partiti di centrodestra.
"Petizione da 9 milioni di firme" Triplicare il Pd.
È la "mission" che Silvio Berlusconi ha affidato agli azzurri per la manifestazione del 17 e 18 novembre chiedendo ai coordinatori di portare a firmare sotto i gazebo 9 milioni di cittadini. Una petizione "utile per chiedere le elezioni", avrebbe aggiunto Berlusconi. "Vi sprono tutti - avrebbe aggiunto il Cavaliere - perché tutti capiscano che l’Italia non ne può più del Governo di Prodi".
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