Roma - «Romano Prodi è moralmente e politicamente scorretto». Silvio Berlusconi commenta con estrema durezza la conferenza stampa di fine anno del capo dell’esecutivo. Contesta nel dettaglio l’esercizio di scaricabarile e la fotografia a tinte fosche scattata sullo stato del Paese al momento del passaggio delle consegne avvenuto nel giugno scorso. E indirizza al Professore, impegnato a scaricare le sue difficoltà e a nasconderle dietro l’eredità lasciata dal governo del centrodestra, un sonante richiamo al senso della realtà.
«Addebitare ai governi precedenti le colpe e le responsabilità delle proprie azioni è un atteggiamento politicamente e moralmente scorretto», attacca Berlusconi. «Ciò è tanto più grave e inammissibile in quanto sono sotto gli occhi di tutti gli effetti positivi dell’azione del governo che ho avuto l’onore di presiedere per un’intera legislatura, e di cui l’attuale governo beneficia grandemente», continua il presidente di Forza Italia. L’ex premier tratteggia con poche pennellate un quadro diametralmente opposto a quello di Prodi, mettendo l’accento sui benefici di cui ora si trova a godere l’esecutivo dell’Unione, tra cui gli oltre 20 miliardi di maggiori entrate lasciati in eredità a questo governo.
«Posso in tutta onestà e in buona coscienza considerarmi soddisfatto e orgoglioso del lavoro fatto, sia per quanto riguarda la riforma previdenziale, con la tenuta dei conti pubblici e l’equità raggiunta fra le diverse generazioni, sia riguardo alla riforma del mercato del lavoro, con un aumento record dell’occupazione nonostante la stagnazione dell’economia, sia per quanto riguarda infine la riforma fiscale, con le maggiori entrate (pari all’intera legge finanziaria) derivanti dal sentimento condiviso da parte dei cittadini di pagare imposte giuste».
La fiammata di orgoglio del presidente azzurro è seguita da una constatazione dal sapore amaro sulla furia distruttrice scatenata dal governo in carica contro le riforme realizzate dalla Casa delle libertà nei cinque anni precedenti. «Il lavoro del mio governo, nell’interesse dell’Italia - prosegue Berlusconi - avrebbe avuto bisogno di essere proseguito e sviluppato, e non, come accade ora per volontà dell’attuale governo, di essere bruscamente interrotto e affossato. In nessun Paese europeo il nuovo governo, tanto più se vince le elezioni per uno scarto minimo, si propone di cancellare tutto ciò che di buono ha fatto il governo precedente. Si tratta di una vera e propria assurdità che non assicura la governabilità e il futuro di un Paese, che viceversa ha bisogno di continuità nell’azione di governo e di una politica di riforme il più possibile condivisa». «Sono perciò - sottolinea Berlusconi - molto dispiaciuto e amareggiato, a nome della maggioranza degli italiani, che il presidente del Consiglio, invece di cercare di comprendere e di rispettare il disagio dei cittadini, anche di coloro che lo hanno votato pochi mesi fa in buona fede sulla base di promesse poi non mantenute, continui a rovesciare sul mio governo accuse non vere, al solo fine di nascondere le proprie difficoltà ed i propri errori».
La reprimenda, dura e articolata, di Berlusconi si conclude con una sorta di appello alla serietà, alla collaborazione e all’onestà intellettuale. «L’Italia e gli italiani non hanno bisogno di questo gioco irresponsabile teso a scaricare ingiustamente le proprie le responsabilità su altri. L’Italia e gli italiani, anche coloro che hanno sperato in questo governo, chiedono invece un sovrappiù di serietà, di verità e di collaborazione per il bene comune.
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