Bernheim lancia le Generali verso nuove sfide

da Milano

Generali punta a rafforzare il legame di bancassurance con Intesa Sanpaolo e vuole 500 milioni di «compensazione» come conseguenza delle nozze Commerzbank-Dresdner che la costringeranno a cambiare la propria strategia in Germania. Il presidente Antoine Bernheim arringa gli agenti del Leone sugli obiettivi del gruppo assicurativo in uno dei momenti più difficili per l’economia mondiale: «Tutti gli impegni saranno mantenuti in qualsiasi circostanza. Non c’è il minimo rischio di problemi con gli assicurati». Generali ha «bellissime prospettive», ha sostenuto con forza l’anziano banchiere francese davanti alla rete di vendita riunita a Roma per la terza convention annuale. Quindi la promessa che il gruppo triestino darà battaglia per ammortizzare i contraccolpi in Germania. Dove la concorrente Allianz diventerà il socio forte del nuovo colosso Commerzbank-Dresdner e quindi Generali dovrà rinunciare all’accordo di bancassurance da cui ottiene il 4-5% della nuova produzione tedesca.
«Dobbiamo negoziare forme di compensazione», ha attaccato Bernheim. «Ne abbiamo già negoziate due: una piccola compagnia in Svizzera che ci permetterà di rafforzare la nostra presenza e gli sportelli di Agf in piccole isole, come Martinica e Guadalupa dove siamo già presenti», ha proseguito il banchiere fissando in «500 milioni di premi» l’obiettivo di buonuscita complessiva.
Poco dopo l’attenzione di Bernheim si è spostata sull’altra spina nel fianco del Leone: il rinnovo di Intesa Vita, la joint venture con Intesa dedicata alla bancassicurazione. «Gli accordi con Intesa sono venuti a scadenza. Li vogliamo rinnovare e anche estendere», ha detto Bernheim ricordando che al momento di consentire la nascita di Intesa Sanpaolo, l’Antitrust ha chiesto a Ca’ de Sass di aprire la propria rete a un altro partner assicurativo imponendo a Generali di perdere «mille sportelli» (da 2.600 a 1.600) su cui vendere i propri prodotti. «Vorremmo ricomprare gli asset che erano di Intesa Vita e che non ci appartengono più, ma vogliamo pagare pochissimo l’avviamento: i prezzi sono scesi», ha concluso Bernheim.
Il Leone è interessato anche ad alcune parti che Aig, il gruppo americano messo in ginocchio dai mutui subprime, dovrà cedere.

Resta però il timore che la concorrenza spinga troppo in alto i prezzi, ha concluso Bernheim evidenziando che se fosse necessario un aumento di capitale per finanziare un’acquisizione, tema oggi non di attualità, la compagnia troverebbe i capitali necessari.

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