The best? Bulli e Pierangelini

La si può discutere per giorni, ma la classifica dei 50 migliori ristoranti al mondo secondo l’inglese Restaurant magazine non è il capriccio di quattro amici al piano-bar. Hanno votato circa 600 tra cuochi, ristoratori e critici, suddivisi su base geografica in 20 gruppi, ognuno libero di votare un massimo di due insegne del suo stesso paese. Rispetto alla prima edizione, sorpasso al vertice: il Bulli del catalano Ferran Adrià ha scavalcato The Fat Duck dell’inglese Heston Blumenthal, terzo Pierre Gagnaire a Parigi. Nei primi 10 due statunitensi, French Laundry in California e Per Se a New York, rispettivamente 4° e 8°, che hanno lo stesso titolare, Thomas Keller. La Francia vanta anche Bras 6° e Le Louis XV (a Monaco) 7° e la Spagna risponde con Arzak e Mugaritz, entrambi nei Paesi Baschi. Da tutt’altra zona, l’Australia, arriva il 5°: Tetsuya’s. L’Italia? Al 13° posto il Gambero Rosso di Fulvio Pierangelini (era 45° ed è stato premiato a Londra per la migliore balzo all’insù), 29° l’Enoteca Pinchiorri, Calandre-Alajmo 31° e Pescatore-Santini 42°.

Strano ma vero: assenti Giappone e Cina.

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