Don Luigi, il parroco della chiesa di San Remigio a Sedriano, ci ha pensato a lungo prima di prendere la sua decisione. Alla fine al perdono ha preferito la denuncia, ritenendola necessaria oltre che educativa. Non era possibile infatti soprassedere all’indegna gazzarra di un «branco» di adolescenti. I quali, entrati in chiesa mentre don Matteo, l’altro sacerdote, stava celebrando la messa vespertina, si sono messi a bestemmiare ad alta voce e in coro. Dopo la bravata se la sono data a gambe, ma la loro identità sarebbe già nota ai carabinieri che hanno raccolto la denuncia del parroco.
I colpevoli, 5 o 6 ragazzi in età compresa fra i 15 e i 17 anni, rischiano adesso condanne pesanti. Quelle previste dagli articolo 404 e 405 del codice penale, laddove puniscono da uno a tre anni di reclusione, chiunque «offenda i sentimenti religiosi o turbi l’esercizio di funzioni religiose del culto cattolico, le quali si compiano con l’assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo destinato al culto».
Esattamente quanto compiuto dal gruppetto di adolescenti. Quel giorno la messa era iniziata da pochi minuti, quando il loro «leader» ha varcato la soglia della chiesa. Ha fatto pochi passi seguito dagli altri ragazzi, e poi con spavalderia si è messo a bestemmiare a squarciagola. E il branco lo ha imitato. I protagonisti sarebbero i soliti adolescenti, residenti in un comune vicino e che frequentano il quartiere, noti a vigili e carabinieri per i ripetuti atti di bullismo di cui spesso si rendono responsabili.
«Sono veramente amareggiato – ha detto il parroco -; penso che questa volta abbiamo toccato il fondo. Non sono disposto ad accettare tali comportamenti, giustificandoli come una ragazzata. È giusto che i ragazzi paghino per quanto hanno fatto». Sulla stessa linea i parrocchiani. Domenica hanno manifestato tutto il loro disappunto con un documento letto durante la messa, da un componente del consiglio pastorale. «Don Luigi ha fatto benissimo a presentare denuncia contro quella banda di teppisti che non ha più rispetto di niente – hanno sottolineato -; far sempre finta di niente non aiuta certo i giovani a crescere, alla fine ce li troviamo responsabili di fatti ancora più gravi».
«Per quanto mi riguarda – ha aggiunto il parroco – la bestemmia rivolta a qualsiasi religione, è reato.
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