Biasotti-Formigoni, patto di ferro verso le urne

Paola Setti

Lo accusavano di puntare troppo sulla politica degli annunci e troppo poco sulla politica e basta. Lui, Sandro Biasotti l’ex governatore, pare abbia ascoltato il consiglio e cambiato registro. Non lo si vede in giro da un po’, si dice sia ancora in vacanza in sardegna. I suoi però, quelli della lista Biasotti, son tutti qui, eccome. Quatti quatti quest’estate se ne sono andati prima a Milano e poi a Rimini. E adesso che son tornati, rischiano di rivoluzionare il panorama della politica genovese. Sono tutti piuttosto abbottonati, ma tutti a (insistente) domanda rispondono: «Potrebbe essere». Ecco. Potrebbe essere che si crei un contatto, perché no un accordo, fra l’ex imprenditore che ha imparato a fare la politica e un politico di lungo corso come Roberto Formigoni. Potrebbe essere che gli stessi legami si saldino con gli amici di Formigoni, fra questi, si sa, c’è quella macchina da guerra, in termini elettorali s’intende, che è la Compagnia delle Opere, braccio politico di Comunione e Liberazione. E potrebbe essere che questi contatti-accordi-legami abbiano risvolti sull'evoluzione politica a Genova o in Liguria, magari in vista delle elezioni amministrative del 2007, o magari dopo, alle regionali. Milano e Rimini, si diceva. La «capitale» della Lombardia, regno del governatore Formigoni. E la città del meeting di Cl. È lì che, era il 24 agosto scorso, è nata Rete Italia, scuola di formazione politica, corrente interna a Forza Italia ma aperta a tutti, griglia di rapporti fra i politici che cercano un momento di confronto con amici di partito o alleati. C'erano Matteo Marcenaro e Gianni Macchiavello i consiglieri regionali della lista Biasotti, in quelle due occasioni. Hanno già potuto testarne i benefici. La settimana scorsa, per dire, Marcenaro s'è collegato al sito Internet di Rete Italia alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarlo a recuperare fondi per affrontare l'emergenza derivata dall'infinito incendio in quel di Spotorno. Ecco l'uomo: l'europarlamentare azzurro Mario Mauro, peraltro braccio organizzativo della Rete insieme con il deputato Maurizio Lupi. Mauro non ha battuito ciglio, presentando un'interrogazione con la quale all'Unione europea si chiede che parte dei fondi Ue destinati alla Liguria possano essere impegnati sul fronte incendi. Spiega Marcenaro che «nella Rete sono quasi tutti di Forza italia, ma a me non interessano i risvolti elettorali, mi fa solo piacere che ci sia questo scambio, che è fondamentale». Epperò c'è dell'altro. C'è che della Rete sono entrati a far parte diversi liguri in ordine sparso: I popolari europei per la Liguria, quelli di Tullo Mazzolino. I due esponenti Udc Luca Mazzolino, figlio di Tullo, e Gianluca Buccilli il «potente» sindaco di Recco. Angelo Vaccarezza e Remo Zaccaria, sindaco e vicesindaco di Loano, entrambi di Forza Italia. Ancora l'azzurro consigliere comunale a Genova Nicola Pizio, scuola Cl, e Mario Maggi, ciellino lui pure, fu il più votato alle elezioni regionali del 2000. E poi ancora Enrico Cimaschi dell'associazione Il Volano, lui a Milano ci va una volta al mese per un confronto su temi politici e amministrativi, e lui con Biasotti ha già avuto un lungo colloquio. Ecco, Biasotti. Radio Formigoni, la voce del governatore su Internet, lo vuole intervistare, dopo aver già sentito due volte Macchiavello. Pare che lui sia molto interessato, intervista a parte, a iscriversi a Rete Italia. Dicono che in questo modo l'ex governatore ligure potrebbe «agganciare» sostegni trasversali in termini di voti, nel momento in cui presentasse, ed è certo che lo farà, la lsua lista alle comunali e alle provinciali prossime.

Aggiungono che lo scenario, tutto ancora da esplorare, potrebbe farsi ancora più interessante nel caso Biasotti presentasse se stesso oltre alla lista: «Gli uomini di Forza italia sosterranno probabilmente candidati di Forza Italia. Ma che cosa deciderà di fare Cl? Del domani non v'è certezza, e il percocrso per domani inizia da qui».

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