Pietro Acquafredda
da Roma
Su col morale! La Biennale Musica gode ottima salute. L'edizione numero cinquanta curata da Giorgio Battistelli (dal 29 settembre al 9 ottobre a Venezia), vanta 19 concerti/performances; 51 opere di altrettanti compositori di 15 Paesi, compresi il Messico, l'India, l'Australia; 9 prime assolute; ben 32 prime italiane; alcune commissioni della Biennale a compositori italiani e stranieri; e Leoni d'oro anche per la musica.
Ottime notizie anche dal fronte economico: secondo il presidente, Davide Croff, «la Biennale, nel corso dell'ultimo triennio, ha visto aumentare le risorse pubbliche del 15% e quelle private addirittura dell'87%, fino a rappresentare il 35% del totale delle entrate. Ed altro dato positivo che accomuna i tre campi della Biennale delle arti dal vivo (musica teatro danza) è l'interesse crescente di un pubblico giovane, sempre più numeroso, sempre più attento».
Va pensiero è il titolo della Biennale Musica n.50. Una sorta di perimetro semantico, nel quale far muovere il magma incandescente delle varie anime, stili, idee, pensieri della musica d'oggi ed un invito a riflettere. Insomma, da una parte la prossima Biennale - il festival contemporaneo «più democratico», secondo Battistelli, perché fa conoscere tutto quello che accade nel mondo, senza censure o scelte preventive - ci mette sotto gli occhi il mondo musicale di questi ultimi anni, dove è prevalente la tendenza di una musica sempre più abbarbicata ad immagini, quando non vittima di esperimenti che potrebbero mortificarla (Città liquida di Michel Redolfi, in programma il 30 settembre, verrà eseguita nel bacino della piscina di S. Alvise, nella quale anche il pubblico in costume sarà invitato ad immergersi; o Symposion, dove si mangia e beve a suon di musica); dall'altra affida a «pesanti» dibattiti tra filosofi la discussione sul pensiero musicale.
Il festival si aprirà all'Arsenale (Spazio Cisterne) con una installazione audio/video, una «visual music», dal titolo «77 Million Paintings», appositamente creata da Brian Eno, per la prima volta ospite della Biennale. Interessante sarà anche l'incontro dal vivo degli strumentisti dell'Ensemble Modern, con i sette compositori-interpreti indiani (il 2 ottobre alle Tese delle Vergini) in «Rosalia: il gioco delle emozioni». Il noto regista/musicista americano Robert Ashley, al Piccolo Teatro Arsenale il 30 settembre, presenta Celestial Excursions sull'interessante tema della «marginalità» della vecchiaia; le interpolazioni, infine, del compositore Klaus Huber alle «lamentationes» del grande Gesualdo, a comporre un «ufficio» antico/moderno per la Settimana Santa. In questo panorama, non sfugge la rara presenza di musicisti italiani.
Informazioni: www.labiennale.org
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.