Bigliettai a San Pietro: turismo in mano agli abusivi

Crisi o non crisi gli abusivi allargano il giro di affari e c’è poco da fare. Ormai funziona così. Il boccheggiante settore turistico (da tempo Roma non è più nella top-ten delle città più visitate al mondo) non fa eccezione. I dati resi noti ieri dalla Polizia Provinciale sono tra lo spaventoso e il grottesco: oltre il 50 per cento di questo strategico mercato sia a Roma che in provincia è in mano alle organizzazioni illecite, gli abusivi. Solamente nelle aree del Colosseo, dei Fori Imperiali e del Vaticano, il giro d’affari di guide e accompagnatori abusivi e non autorizzati oscilla tra i 250 e i 300 mila euro al giorno, con un incasso di almeno 7 milioni di euro al mese. Tutti in nero. E c’è chi fa pagare il biglietto d’ingresso alla Basilica di San Pietro.
Tra il novembre 2009 e l’aprile 2010 la polizia provinciale ha effettuato controlli al Colosseo, in Vaticano, ai Fori, sul Palatino, al Pantheon, a Fontana di Trevi e a Villa Adriana a Tivoli sia sulle professioni turistiche che sulle agenzie. Di 793 persone identificate (594 procacciatori e 199 guide turistiche), 120 sono risultate abusive di cui il 60 per cento stranieri: americani, inglesi e australiani. Per quanto riguarda le agenzie di viaggio, delle 32 controllate solamente due sono risultate in regola.
Allibito il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti che ieri ha siglato l’intesa con la Polizia Provinciale e le associazioni di categoria per l’istituzione di una Consulta antiabusivismo che proporrà delibere e leggi regionali per modificare o integrare legislazione e regolamento sulla lotta all’abusivismo. «La situazione è pesante, in un momento come questo bisognerebbe limitare l’evasione fiscale, e invece...». «Siamo di fronte a un’organizzazione criminale - afferma il direttore della Polizia Provinciale Luca Odevaine -, che oltre all’evasione fiscale, procura un danno d’immagine gravissimo alla città. Ci sono sul territorio non più di 2 o 3 gruppi che si spartiscono le attività illegali».
Il meccanismo per reperire i turisti è collaudato: i procacciatori, spesso ragazzi stranieri, intercettano i turisti in luoghi strategici. Con un guadagno che varia dai 40 ai 50 euro a persona, i clienti vengono riuniti in gruppi di 40-45 unità, che vengono poi portati in giro da una guida. Quest’ultima arriva assieme a un incaricato dell’agenzia di viaggio che riscuote il ricavato.

«Spesso queste agenzie - ha aggiunto Odevaine - sono online o hanno indirizzi fittizi, per cui non si riesce a capire dove vanno a finire i soldi. Inoltre è frequente che gli abusivi acquistino ad esempio centinaia di biglietti per l’ingresso al Colosseo, per poi rivenderli garantendo di far saltare la fila».

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