Bimbo di 3 anni muore in braccio alla madre

Giaceva immobile, disteso sulle gambe della madre. La donna, sotto shock, non riusciva a proferire parola. Teneva stretto il bambino, quasi proteggendolo con il corpo, come a volerlo strappare alla morte. Ma per il piccolo, tre anni e mezzo appena di nazionalità marocchina, non c’è stato nulla da fare.La sua vita si è conclusa ieri pomeriggio, quando erano da poco passate le 16, su una panchina di fronte alla farmacia e al municipio di Sgurgola, piccolo centro in provincia di Frosinone.
Tutto si è consumato nel giro di pochi minuti, ma questo dramma della povertà e dell’emarginazione era iniziato probabilmente tre giorni fa. Sabato scorso, infatti, la donna, giunta in Italia da poco tempo per raggiungere il marito che nella Marsica aveva trovato una modesta occupazione, si era presentata dal pediatra. In un italiano stentato ha raccontato allo specialista che il figlio aveva dei seri problemi respiratori e che era preoccupata. Il medico, ha prescritto al paziente una cura a base di antistaminico e cortisonico.
Ma probabilmente la mamma ha sottovalutato il problema. Forse, con il fatto che la farmacia del paese era chiusa durante il week-end, ha ritenuto di poter acquistare i medicinali direttamente il lunedì seguente. Probabilmente non si è resa conto dell’urgenza o non sapeva come arrivare a Frosinone il giorno stesso per trovare una farmacia aperta.
Comunque ieri mattina il piccolo si è sentito nuovamente male e nel pomeriggio la situazione sarebbe precipitata ulteriormente, tanto che la madre al telefono ha tentato di spiegare agli operatori del 118 quanto stava succedendo. Ma la concitazione o la lingua, non hanno aiutato la poveretta, che non è riuscita a capire le indicazione che le venivano fornite dal personale. Il marito, inoltre, in quel momento non era in casa e non ha potuto aiutarla.
Così la straniera si è precipitata in strada e ha chiesto aiuto ad alcuni abitanti del paese, che a loro volta hanno chiesto l’intervento di un’ambulanza. «La donna era disperata - raccontano alcuni testimoni - non sapeva come fare per aiutare il figlio e allo stesso tempo per spiegarci cosa era accaduto. Ci siamo trovati davanti a una scena davvero terribile. E quel piccolo angelo, come dimenticare quel piccolo angelo immobile».
Quando i sanitari sono giunti sul posto, circa sei o sette minuti dopo, era già tardi. Ai medici è apparso subito evidente che c’erano pochissime speranze di salvare il piccolo. Hanno tentato di praticare un massaggio cardiaco, ma il bambino era ormai cianotico e non c’era più nulla da fare. Il corpo è stato trasportato all’ospedale di Anagni, insieme alla donna marocchina, che è stata ricoverata in stato di choc.
I carabinieri di Anagni, coordinati dal capitano Aldo Iorio, si occupano del caso ma escludono l’ipotesi che il ragazzino abbia subito violenza. Il magistrato di turno alla procura della Repubblica di Frosinone ha comunque disposto il sequestro del corpicino e sarà l’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni, ad accertare le cause della morte.


Il bambino, secondo i militari, probabilmente soffriva di una forte forma di asma allergica. Forse, proprio l’essere stato portato fuori da casa nel bel mezzo di una crisi, potrebbe aver aggravato la situazione, portandolo alla morte.

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