Entro il 2015 raddoppieranno a livello mondiale i consumi di biocarburanti. L'indicazione è contenuta nel Global Biofuels Outlook: 2009-2015 realizzato dal Global Biofuels Center, un centro studi promosso dalla Hart Energy Consulting di Houston e cui partecipano alcune tra le principali società energetiche e automobilistiche di 30 Paesi.
Secondo il rapporto - che sarà presentato il prossimo 22 ottobre - nel 2015 la domanda mondiale di biocarburanti raggiungerà il 12-14% dei consumi totali di carburanti per autotrazione.
A questa crescita corrisponderà un notevole mutamento del panorama industriale internazionale. Il Brasile aumenterà del 30% la propria produzione e accrescerà i quantitativi esportati, che potrebbero anche raddoppiare, lasciando al grande Paese sudamericano il primato di maggior esportatore. Sarà però l'India che, con ogni probabilità, diventerà il maggior produttore mondiale di biocarburanti.
In generale la produzione crescerà a ritmi fortissimi in tutta l'area asiatica del Pacifico (e in particolare in Malesia, Thailandia e Filippine), che potrebbe arrivare a coprire fino al 20% della produzione mondiale.
In Europa sarà la Germania a consolidare il suo primato di maggior Paese produttore, seguita dalla Francia, mentre cominceranno a contribuire in misura significativa alla produzione mondiale anche altri Paesi sudamericani (Cile, Argentina e Colombia).
Per quanto riguarda i consumi di biocarburanti, saranno gli Stati Uniti a far segnare il maggior incremento sul territorio nazionale. Il rapporto prevede infatti che la domanda negli Usa aumenterà nel 2015 di circa il 30%. Gli Usa resteranno forti importatori, in particolare dal Brasile, ma nei prossimi anni potrebbero iniziare a esportare cereali destinati alla produzione di biocarburanti.
Quanto alle tipologie di prodotti, il rapporto prevede che restino dominanti i consumi di etanolo e di biodiesel ricavato dall'olio di palma o dalla colza, mentre stenteranno a farsi strada i biocarburanti di nuova generazione. Per quest'ultimi sono attualmente in fase di sviluppo o di studio circa 170 progetti in tutto il mondo, ma solo il 30% di essi - prevede il rapporto - entrerà in fase industriale di produzione entro il 2015.
Un capitolo a parte merita, invece, il metano per autotrazione. Nel «Libro Bianco» presentato da Econometrica, è stato sottolineato come, quest'anno, le auto immatricolate sul mercato italiano toccheranno quota 2.050.000 unità, mentre quelle a metano toccheranno le 135mila unità conquistando una quota del 6,6%. Nel 2009, rispetto al 2008, il mercato complessivo conterrà le perdite al 5%, limiti molto modesti considerando i cali con cui è partito il 2009; per le vetture a metano, invece, l'incremento sarà del 70%. A sostenere il mercato, gli incentivi statali entrati in vigore dal 7 febbraio. Il volume mette in luce inoltre la crescita della quota di auto a metano passata dallo 0,1% nel 2003, all'1% nel 2006 al 3,2% nel 2008 e al 6,6% nel 2009.
Nel corso della presentazione sono state affrontate anche le questioni relative al quadro normativo del metano e della proposta di legge 2.172 presentata a febbraio alla Camera. Tale proposta prevede, tra l'altro, un intervento organico nel settore tra cui il blocco decennale delle accise e incentivi permanenti per l'acquisto di auto a metano.