Angelo Allegri
da Milano
La Borsa sente aria di battaglia intorno a Gemina e si prepara: ieri i titoli dellex salotto buono del capitalismo italiano hanno fatto scintille. A fine giornata il prezzo si è attestato a 2,48 euro con un guadagno del 9,03%. A metà seduta la corsa delle quotazioni era diventata talmente impetuosa da provocare una sospensione per eccesso di rialzo. Durante la giornata è stato scambiato il 2,6% del capitale.
A provocare tanto trambusto le mosse della Save, la società che gestisce gli Aeroporti di Venezia e che lunedì sera ha annunciato di possedere il 10,4% di Gemina, a cui si aggiunge un altro 2% che fa capo alla Finint (90% delle famiglie di Enrico Marchi e Andrea De Vido, 10% Generali) che controlla una una fetta rilevante della stessa Save.
Il disegno di Marchi, numero uno della società veneta, sembra evidente: riunire, o quanto meno creare forti sinergie, tra il primo polo aeroportuale italiano (Aeroporti di Roma, il cui 51% è controllato da Gemina) e il terzo (lo scalo Marco Polo). Primo passo: lacquisizione di una posizione di forza nel capitale di Gemina, con il possibile ingresso nel patto di sindacato. Le mosse, non concordate, hanno suscitato la sorpresa e lirritazione dei soci più importanti, i Romiti (in tutto hanno il 20% circa). Cesare e il figlio Pier Giorgio, amministratore delegato della società, stavano infatti stringendo i nodi di un ingresso «soft» del fondo Clessidra guidato da Livio Sposito. Clessidra avrebbe sottoscritto una fetta importante del prossimo aumento di capitale (150/200 milioni) necessario per finanziare lacquisizione delle partecipazioni in Adr di Falck e famiglia Sensi, rilevando le quote dei soci del patto di sindacato interessati a uscire. Sembrava tutto fatto e invece lirrompere della Save ha riaperto i giochi.
Sulla quota di Gemina non è ancora stato deciso nulla, ha detto ieri Carlo Pesenti (Italmobiliare ha il 4,37% del capitale): «Gemina è cambiata molto - ha aggiunto -, è diventata Aeroporti di Roma». In mezzo al guado sono anche Pirelli ed Edison che secondo indiscrezioni giornalistiche sembravano le più pronte a vendere a Clessidra la propria quota.
Ora non rimane che vedere le prossime mosse di Save. Secondo alcune fonti i veneti starebbero cercando di gettare un ponte verso i Romiti, per evitare il muro contro muro e mettere un piede nella plancia di comando della società.
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