Politica

«Bloccare i fondi al terrorismo»

da Roma

«L’Italia è uno dei Paesi più attivi nella lotta al finanziamento del terrorismo». Ci sono 18 inchieste della Guardia di finanza in corso per stroncare i canali di approvvigionamento delle organizzazioni estremiste, aveva detto martedì il ministro dell’Interno Beppe Pisanu. E ieri il sottosegretario al Tesoro Usa, Stuart Levey, ha lodato il lavoro del nostro Paese proprio in questa materia. Levey ha fatto tappa a Roma dopo essersi recato in Francia. Dall’Italia si sposterà in Austria. A Washington presiede l’ufficio del terrorismo e dell’intelligence finanziaria, con il compito di intercettare i flussi di denaro che arrivano da tutto il mondo nelle casse delle organizzazioni terroristiche, da Al Qaida in giù. L’ufficio si occupa anche dell’applicazione della risoluzione numero 1617 del Consiglio di Sicurezza Onu e che prevede sanzioni per chi finanzia organizzazioni criminali.
Le relazioni Italia-Usa «sono eccellenti», ha sottolineato il sottosegretario. Il governo di Roma è «uno dei nostri migliori amici nel mondo». Sta conducendo «una battaglia aggressiva» nella lotta al terrorismo e, nello specifico, nell’individuazione dei canali di finanziamento delle più temibili organizzazioni del terrore mondiali.
A Roma Levey ha avuto numerosi incontri con i responsabili delle principali inchieste sul finanziamento al terrorismo. Ha incontrato tra gli altri il comandante del Ros, il generale Gianpaolo Ganzer, il generale Walter Cretella Lombardo, capo del II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza e il direttore centrale della polizia di prevenzione, Carlo De Stefano. Scambi di informazioni sono avvenuti anche con il generale Paolo Lotti, della Direzione investigativa antimafia e con il sostituto procuratore antimafia Pier Luigi Maria dell’Osso. Il sottosegretario di George W. Bush ha incontrato anche alti dirigenti dell’economia, come il direttore generale di via XX Settembre, Vittorio Grilli, il direttore della vigilanza di Bankitalia, Francesco Frasca, e il presidente di Consob, Lamberto Cardia.
Da Roma Levey ha lanciato un messaggio all’Unione europea: devono essere immediatamente interrotti i finanziamenti agli Hezbollah del Libano e ad Hamas, entrambi inseriti nella lista nera delle organizzazioni terroristiche internazionali. «Rimangono problemi legati al finanziamento del gruppo in Europa - ha spiegato il sottosegretario Usa - perché ci sono organizzazioni caritatevoli di Hamas che non sono ancora state smantellate» e su cui non si può applicare la risoluzione Onu perché i radicali di Hamas non sono ancora banditi dalle Nazioni Unite.

Per gli Usa Hamas «è un’organizzazione terroristica - ha chiarito Levey - e come tale dovrebbe essere definita anche dagli europei».

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