«Bocchino già pronto a riciclarsi»

RomaAveva ribadito il concetto in tempi non sospetti, l’ultima volta in un’intervista spartiacque ad Affari Italiani uscita alla vigilia del grande scontro interno alla maggioranza. In quell’occasione il sottosegretario alla Difesa del Pdl, Guido Crosetto, puntò il dito su quei finti moralisti dei finiani, di rosa incravattati, troppo ossessionati dal «futuro», in sostanza buoni solo a creare scompiglio nella coalizione: una tattica studiata a tavolino ma vagamente suicida, basata su inversioni di marcia che tanto fanno arrabbiare l’elettore dalla memoria lunga. Quello che non ti perdona il dietrofront sull’immigrazione, ad esempio. Poi è arrivato, dirompente, l’affare di Montecarlo. «Questo è troppo, chi semina vento raccoglie tempesta - attacca oggi il sottosegretario - e mi riferisco a Bocchino che parla di avvisi di garanzia da chiarire, il dramma è che questi cascano sempre in piedi, magari sta già studiando un salto mortale carpiato all’indietro per riciclarsi altrove».
Insomma, l’irresistibile voglia di centro sta già risucchiando il pentito Italo: «Magari la gente se l’è scordato, ma se non fosse stato per La Russa avrebbe maledetto Fini per tutta la vita, Gianfranco l’aveva scaricato, ora hanno ritrovato l’intesa (sul giustizialismo) come per incanto. Lui e gli altri stanno cercando di ritagliarsi uno spazio di potere alternativo».
Ce l’ha con chi non rispetta le regole, Crosetto: «Vorrei ricordare che gli elettori ci hanno mandato al governo e ora si aspettano che noi si governi con calma e per il bene di tutti. È un momento difficile per tutti: l’economia è ferma e il posto di lavoro sta diventando merce rara, così - anche se spero in un ripensamento in extremis - si va al voto in autunno».


E ce l’ha con chi bersaglia il premier per (nuovo) partito preso: «È un anno che Fini gli rompe le scatole sfruttando l’importante ruolo istituzionale di presidente della Camera e devo ammettere che Berlusconi ha dimostrato una pazienza da santo. Lo ha ripreso su tutto. Francamente non ce l’avrei fatta a reggere tutti questi attacchi con un olimpico sorriso sulle labbra. Ora basta, non parlo ancora di dimissioni ma Fini deve cambiare rotta subito».

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