Bocelli: la mia voce per la Carmen

Dopo l’impegno romano l’artista canterà nella «Cavalleria Rusticana»

Bocelli: la mia voce per la Carmen

Non è la prima volta che Andrea Bocelli, impostosi nella gara sanremese di molti anni fa, decide di cimentarsi con il melodramma in palcoscenico, coronando così il suo sogno di ragazzo ed insieme emulando il suo maestro ed estimatore, al quale per la morbidezza e colore della voce viene spesso associato, il tenore Franco Corelli.
Un mito per Bocelli. Egli stesso scrivendo un personale ricordo, in occasione di questa Carmen romana, un titolo assolutamente nuovo per lui, ripensa a Corelli, del quale rammenta una Carmen, rigorosamente in lingua italiana come s’usava all’epoca, che fu per lui occasione di avvicinare per la prima volta il frequentatissimo capolavoro di Bizet. Bocelli che ha già lavorato con noti direttori quali Chung, Mehta, Gergiev, ora, per la prima volta lavora con il direttore Alain Lombard , del quale dice: «Conoscevo già Lombard, per via della sua storica Carmen registrata al Metropolitan, con il mio maestro Corelli, nel ruolo di Don José, che ascolto spessissimo». Nel catalogo discografico di Bocelli anche i titoli operistici sono già numerosi: Pagliacci, Cavalleria, Trovatore, Tosca, Werther e Bohème; e considerando anche quelli cantati in teatro (Macbeth, Bohéme, Tosca, L’amico Fritz, Werther, Madama Butterfly e qualche altro che non ricorda,siamo quasi a quota venti, se aggiungiamo che ha già in calendario, dopo Carmen, anche Cavalleria rusticana e Faust.
Ma come sceglie i titoli Bocelli? Esclude a priori quelli che comportano effettivi problemi di praticabilità in palcoscenico, per un cantante non vedente come lui? «Non è questo il criterio di scelta. Spesso i problemi che appaiono insormontabili sulla carta, si superano facilmente. Staremo a vedere. Ma per una mia presenza maggiore in teatro, decide il tempo. Ne ho sempre meno, e già ora ne ho abbastanza poco per la famiglia, gli amici, il riposo».
Tenore lirico, drammatico, come considera queste categorie applicate alla sua voce, gli chiediamo? «Mi considero semplicemente una voce», risponde Bocelli «più che quello che si fa, conta soprattutto come lo si fa». Dell’entusiasmo che Bocelli mette nel superare le innegabili difficoltà vocali ma anche motorie si rendono conto tutti gli altri cantanti che sono comunque conquistati dalla sua determinazione.
Anche «Pier’Alli ha dovuto aggiustare, anzi letteralmente: riadattare - come spiega il direttore artistico dell’Opera, Mauro Trombetta - la sua realizzazione scenica e registica alla presenza di Bocelli», senza però travisare, come tiene a precisare, «la concezione che rispetta e accentua l’ambiguità dell’opera, ambientandola in uno spazio circolare di una Spagna immaginaria più che reale, e che ricorda l’arena, luogo di gioco crudele, di trionfi ma anche di morte».
Con Bocelli, nella serata del debutto, canteranno, nei ruoli principali, Ildiko Komlosi (Carmen), Maria Carola ( Micaela) e Natale De Carolis ( Escamillo).
L’Opera di Roma, prevedendo e augurandosi file interminabili al botteghino, ha scritturato tre diverse compagnie per le 11 repliche in programma.

Per la prima di martedì 17, il nuovo sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al suo esordio come Presidente dell’Opera, ha invitato tutti in teatro per un brindisi augurale.
Carmen di Georges Bizet. Da martedì 17 (ore 20.30) a sabato 28, tutti i giorni, escluso lunedì 23. Info: 06.481601.

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