Boeri: ecco come i teatri dovranno meritarsi i finanziamenti pubblici

Quale domani per i teatri milanesi? Il fiore all’occhiello dell’offerta culturale della città da tempo lancia grida d’allarme sulle conseguenze dei tagli ai finanziamenti pubblici e guarda con ansia anche al futuro delle convenzioni comunali, ormai scadute da un anno. Ieri l’assessore alla Cultura Stefano Boeri (nella foto) ha tirato le fila dei numerosi tavoli di confronto avuti con i direttori delle sale milanesi e ha illustrato alla commissione di Palazzo Marino il suo progetto per una valorizzazione del patrimonio teatrale all’interno di un sistema sempre più territoriale. Per quanto riguarda il rinnovo delle convenzioni, ha assicurato che non vi saranno tagli ma che conferme (o clamorose esclusioni) saranno strettamente connesse ad un elenco di criteri di merito il cui fine ultimo è il rafforzamento del legame tra teatro e cittadini. Il giudizio sull’assegnamento delle nuove convenzioni, che Boeri intende prolungare oltre il triennio previsto fino ad oggi, sarà valutato da una commissione di tre membri interni e tre esterni. «In questo modo - dice Boeri - i teatri avranno più agio per programmare i cartelloni». Attualmente sono venti le sale cittadine che ricevono fondi comunali che ammontano a un milione e 800mila euro l’anno. I criteri di merito, puntualizza l’assessore, d’ora in poi saranno i seguenti: anzitutto il ricambio generazionale negli asset, che dovrebbe garantire l’abbattimento di privilegi ventennali a vantaggio di compagnie stabili e l’apertura a un maggior pluralismo. Come l’assessore ben sa, infatti, i cartelloni che ricevono finanziamenti pubblici sono troppo spesso infarciti dei soliti nomi e delle solite «famiglie», con il risultato che i cittadini si trovano talora a finanziare più le carriere dei registi che l’attività teatrale pubblica. In quest’ottica dovrebbe inserirsi anche il secondo «criterio di merito» che riguarda l’apertura delle sale ai progetti e alle produzioni di compagnie prive di sede, «comprese le comunità straniere che svolgono attività culturali». Il teatro convenzionato, nell’ottica di Boeri, dovrebbe ulteriormente sviluppare la sua vocazione di polo interdisciplinare, incentivando le relazioni internazionali e accogliendo più produzioni straniere di quanto avviene oggi.

In tal senso, nelle intenzioni dell’assessorato ci sarebbe anche la possibilità di estendere le convenzioni ai festival che in alcuni casi possono innalzare la qualità della proposta teatrale e che così si avvantaggerebbero nella programmazione. Nel pacchetto Boeri annuncia anche una serie di iniziative per il prossimo futuro: un accordo con Federalberghi per l’accomodation delle compagnie in trasferta a Milano e un vero festival del teatro a ridosso di Expo.

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