Bogliasco seppellisce i box

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Franco Crosiglia

«Fintanto che nell’edificio ci sarà una scuola i lavori di realizzazione dei box nel sottosuolo sono sospesi». Bogliasco mette la parola fine al park sotto la scuola. Venerdì sera - durante l’ennesima riunione del comitato spontaneo che non vuole i famigerati box - è intervenuto il sindaco Pietro Canepa che ha annunciato una delibera di sospensione dei lavori (peraltro mai iniziati) a tempo indefinito. Il documento verrà votato in consiglio comunale giovedì prossimo. «Spero all’unanimità per dare più forza alla decisione», dice Canepa. Ma l’opposizione di centrosinistra in Comune, che pure il 15 febbraio del 2004 aveva sostenuto con la maggioranza i lavori sotto la scuola e che successivamente aveva fatto pubblica ammenda («Ammettiamo di aver sbagliato sulla costruzione del silo»), non rinuncia alla polemica politica e annuncia che voterà contro il documento.
Si davano del tu e manifestavano un chiaro rispetto reciproco venerdì sera i due protagonisti di una vicenda che negli ultimi mesi ha elettrizzato gli animi dei bogliaschini: Pietro Canepa e Serafino Fracas, presidente del comitato «Tutela dei bambini della scuola di Bogliasco». «Mi è sempre parso che tu fossi sincero e fedele alle ragioni della città. Devo darti atto del coraggio anche politico con cui stai portando avanti l’azione del comune», dice Fracas al sindaco. Nulla a che vedere con le assemblee roventi dei mesi scorsi che hanno visto scendere in campo i genitori, e soprattutto le mamme, dei bambini preoccupati per i lavori di costruzione del park sotto la scuola (oltre al senatore eletto nelle liste dell’Ulivo Francesco Martone, presente in sala, e all’eurodeputato leghista Matteo Salvini in quanto zio di uno degli alunni della scuola). Paura per la stabilità dell’edificio, polveri sottili e rumore prodotti dal cantiere hanno nel giro di pochi giorni fatto nascere un comitato forte di oltre 1000 firme, e messo sul banco degli imputato l’intero consiglio comunale. Una situazione difficile, una vera patata bollente nelle mani del primo cittadino dopo il dietrofront dell’opposizione. L’11 dicembre scorso parte una girandola di riunioni tra comitato, comune, e la ditta incaricata della costruzione del silo, Parodi-De Rege. Medici, pediatri, geologi, ingegneri, hanno cercato di illustrare i possibili rischi per la scuola e per la salute dei bambini. Di fronte a questi argomenti scatta la prima sospensione dei lavori e, in attese di ulteriori perizie, a gennaio l’impresa non ottiene le chiavi del cantiere. Comune, comitato e impresa predispongono singolarmente nuove perizie sul terreno. Il silo si può costruire ma con le dovute cautele, dicono i tecnici.
Comunque sia oramai la questione è chiusa con la sospensione dei lavori, anche se qualcuno avrebbe preferito sentire la parola cessazione.

«È evidente che la sospensione è sine die. Rappresenta un passaggio obbligato», spiega il sindaco che si prepara a giocare una difficile partita con l’impresa che non ha digerito la decisione del comune e ha dato il via a una battaglia legale.

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