Massimo Vitali
da Bologna
Una volta, nemmeno tanto tempo fa, erano gli spot rasserenanti dellEmilia felix: la via emiliana alla conduzione vincente di una società di calcio. E adesso si ritrovano luna di fronte allaltra, a contendersi lultimo posto utile in serie A. Bologna e Parma, fratelli coltelli. Anche se vero derby non è mai stato, a dispetto dei novanta chilometri che separano le due città.
Bilanci sani, ma classifica che piange. E umor nero che sale, anche se non è questo il momento di buttarsi giù. «Cè di peggio nella vita - dice laconicamente lazionista di maggioranza del Bologna Giuseppe Gazzoni -. Cerchiamo di compattarci per lultimo sforzo». Invito da girare a Mazzone, che due mesi fa aveva un Bologna in piena corsa Uefa e oggi si chiede che parentela abbia quella squadra sfavillante con lesercito in rotta delle ultime dieci partite, in cui sono arrivati appena 6 punti.
Il Parma no, si è inceppato al fotofinish. Con Siena e Lecce sono arrivati solo due pareggi: quello in Puglia condito anche dai sospetti di Baraldi sui presunti cartellini «scientifici» di De Santis, che decimeranno la truppa di Carmignani nella gara uno di spareggio. Ieri lamministratore delegato del Parma ha ammorbidito la sua posizione: «Ho parlato a fine gara, in un momento emotivamente difficile. A caldo avevo la sensazione che il Parma avesse subito un torto, poi dormendoci sopra mi sono convinto che gli arbitri sono sempre onesti». Cè un pensiero anche sul futuro di Gilardino: «Non ci sono solo Juve e Milan. È vero che lui vorrebbe restare in Italia, ma io debbo tutelare innanzitutto gli interessi della società. A Parma abbiamo avuto tanti campioni, ma lui è il più bravo, come calciatore e come uomo. Per noi il suo prezzo resta immutato, anche col Parma in B».
I due derby si giocheranno il 14 e il 18 giugno in notturna. Oggi in Lega ci sarà il sorteggio per stabilire chi giocherà la prima in casa.
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