Una bomba molotov a scuola: poi tutto finisce su internet

Il preside: «Una sfida alle autorità...». Già individuati alcuni responsabili

Michele Perla
Devastano la scuola, tentano di incendiarla con una molotov e riprendono col videotelefonino i loro vandalismi. Per poi mettere tutto in rete, su You Tube, a dimostrazione del loro coraggio. Alcuni però, nonostante le precauzioni adottate, sarebbero stati già individuati: in arrivo punizioni disciplinari e denunce penali per gli atti di vandalismo, per altro ancora visibili sul sito che raccoglie i filmati amatoriali. Protagonista un gruppetto di adolescenti camuffati con passamontagna e cappucci di felpe. Zaini in spalla, nelle scorse settimane questi ragazzi hanno deciso di «assaltare» la sede distaccata Medea, dell’Itis Bernocchi di Legnano, al solo scopo di far danni.
È un sabato pomeriggio e le immagini raccontano il percorso seguito dai bulli, alla ricerca di emozioni. Entrano nella scuola, ispezionano la palestra e le aule, poi iniziano la devastazione, spaccando lavagne, porte, finestre, attrezzature ginniche e oggetti vari, Insomma tutto quanto capita loro sotto mano, come in un videogioco dove chi fa più danni è sicuramente il più bravo. E infatti all’adolescente che si diverte scaricando gli estintori, fa da contrappeso l’amico che costruita una bottiglia incendiaria la lancia contro il muro all’interno di un'aula, provocando un principio d’incendio. Un raid durato a lungo e del quale nessuno si è accorto di nulla. Nel filmato si capisce tuttavia che il disagio giovanile poco ha a che fare con le gesta del «branco».
Un’incursione stupida pensata da uno di loro, e alla quale gli altri si sarebbero accodati, per non essere da meno. Soddisfatti, se ne sono tornati a casa, salvo poi far girare la voce che in Internet erano visibili i filmati relativi alla devastazione compiuta, che ha provocato danni rilevanti. Voci giunte anche ai responsabili della scuola che hanno indagato con discrezione, vincendo quell’omertà che spesso fa da muro di protezione ai balordi. Alla fine il nome di qualche protagonista è venuto a galla, aprendo la strada a tutte le conseguenze relative all'accaduto. Non è questo tuttavia l’unico atto di bullismo che si registra nelle ultime settimane nella città del Carroccio. In precedenza infatti presso il Liceo Galilei furono costretti ad intervenire i vigili del fuoco a causa del denso fumo proveniente dai bagni. Fumo derivante da un incendio provocato da qualche studente che aveva dato alle fiamme alcuni rotoli di carta igienica. La scuola venne evacuata, ma forse lo stesso piromane riprese col videotelefonino tutto quanto stava accadendo, per poi consegnare le immagini alla rete.
«La devastazione della sede Medea è soprattutto una sfida – ha dichiarato Rosa Maria Codazzi, preside del Bernocchi -.

Quello che i ragazzi cercano è di essere riconosciuti e quindi puniti: una verifica dell’autorità per vedere se e come reagisce. Non a caso dai video su You Tube si nota come in fondo non siano così ben camuffati, e come alcuni volti siano più che riconoscibili

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