Mosca - Il presidente russo Vladimir Putin lo aveva annuciato e le sue parole non sono rimaste senza applicazione: da oggi e per due giorni i cacciabombardieri russi ritorneranno a volare sull’Artico per esercitazioni che prevedono anche lo sgancio di alcuni missili da crociera, secondo Interfax. La Russia aveva fermato i voli di ricognizione strategica unilateralmente dal 1992, ma Putin ha deciso di riprendere le esercitazioni, sottolineando che non tutti i Paesi hanno utilizzato la stessa condotta, in un evidente riferimento agli Usa.
L’esercitazione ufficiale segue il primo atto del 17 agosto, durante il quale si erano levati in volo 14 velivoli russi tra bombardieri strategici e aerei-cisterna, da sette basi in tutta la Federazione. I cacciabombarideri voleranno fino alle postazioni da cui, ipoteticamente, sarebbe possibile far fuoco verso gli Stati Uniti, secondo quanto ha spiegato il colonnello delle Forze aeree russe Alexander Drobyshevsky, senza però specificare le aree che saranno sorvolate dai Tu-95 Bear. Sul disarmo e sulle armi nucleari si è espresso oggi anche il generale Vladimir Verkhovtsen, alto ufficiale del ministero della Difesa russo, secondo cui Mosca «è pronta a trattare con gli Stati uniti sulla riduzione dei missili nucleari tattici, ma sarebbe necessario coinvolgere nelle trattative altri Paesi, prima di tutto la Francia e la Gran Bretagna».
E torna d’attualità anche la sospensione da parte della Russia del Trattato sulle Forze convenzionali in Europa (Cfe).
Per il presidente della commissione parlamentare che sta analizzando il decreto presidenziale, Konstantin Kosachyov, la Duma darà «la priorità» alla discussione del decreto in autunno. Putin aveva emesso il decreto per la sospensione del trattato il 14 luglio scorso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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