da Roma
Cè del marcio a Bruxelles? Tra i cori di protesta intonati dagli anti-integralisti ancora bloccati nella stazione di polizia, e il cellulare quasi scarico, la voce di Mario Borghezio giunge un po a strappi, ma i concetti sono chiari: «Che l11 settembre, nella capitale europea, sia impedito ad alcuni europarlamentari di trattare pubblicamente il tema dellislamizzazione e del terrorismo non mi pare affatto normale...».
Ce lha, leurodeputato leghista, non tanto e non solo per il divieto della marcia tra i palazzi delle istituzioni europee, ma con la violenza delle forze di polizia e - ancora e soprattutto - per lo stop imposto agli organizzatori della manifestazione di tenere una conferenza stampa con la quale avrebbero illustrato lo stato delle cose e i possibili antidoti. «Non hanno voluto che parlassimo. Hanno espressamente proibito uno dei capisaldi dellUnione: la libertà di esprimere il proprio pensiero».
E come mai, secondo lei, questo atteggiamento?
«Qualcuno ha paura di inimicarsi quei Paesi che sostengono il radicalismo islamico».
Parla di «qualcuno» della Ue o delle autorità belghe?
«Voglio credere che si tratti del sindaco di Bruxelles, anche perché non mi risulta che nella Commissione ci sia chi ha chiesto di vietare la nostra manifestazione. Guardi che è stata roba da non credere, anche per me che pure ho vissuto il periodo duro della contestazione leghista. Mai visti poliziotti così scatenati: pronto a colpire al capo con gli scarponi il leader del Vlaams Belang e a darmi gomitate e cazzotti. Qualcuno glielo deve avere espressamente richiesto. Anche perché le assicuro che da parte nostra non cè stata nessunissima provocazione. Siamo stati bene attenti, anzi, a che nessuno fuoriuscisse dalle righe. E invece...».
E invece?
«Ho visto gente manganellata, presa a calci, spintonata brutalmente. Siamo stati arrestati e ammanettati. Portati in guardina e lasciati soli per ore. Poi siamo stati identificati e perquisiti. Ora pare che ci lascino andare, ma ci sono troppe cose che non tornano».
Vale a dire?
«È inammissibile che si sia vietata una manifestazione pacifica. È delittuoso che si sia proibita una conferenza stampa. Siamo davanti a un caso politico che non può finire qui: come è possibile che lEuroparlamento, sempre pronto a prendere le difese di ogni minoranza e a far valere il diritto despressione, non tenga conto di quello che è successo oggi? Comè possibile che non si possa manifestare contro lintegralismo islamico le cui operazioni delittuose sono note ormai a tutti?».
Senta Borghezio, lei si dipinge da agnellino, ma lo sa che il sindaco di Bruxelles ha detto che tra i partecipanti cè chi ha usato violenza nei confronti della polizia?
«Un falso clamoroso. Sappia che tutto è avvenuto davanti a decine di telecamere e a centinaia di obiettivi fotografici. Nessuna provocazione, niente di niente. Ci sono venuti addosso e ci hanno pestato e arrestati. Hanno continuato a menare anche una volta che siamo stati messi nei furgoni».
Borghezio: come si sente di uscire da questa giornata un po balorda?
«Con la convinzione del valore profetico degli ultimi scritti di Oriana Fallaci. Oggi labbiamo visto coi nostri occhi il rischio della montante islamizzazione dellEuropa».
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