da Milano
Si può osare di più, come diceva quella canzone? Pare di no. E forse non è proprio il caso. Reduci dalla batosta di venerdì scorso, i mercati si sono imposti ieri di agire con cautela. Così, indici poco variati e nella maggior parte dei casi sotto la linea della parità, tra acquisti timidi e poco convinti.
Prudenza consigliata dallormai prossima riunione della Federal Reserve, che inizierà domani per concludersi giovedì verosimilmente con un nulla di fatto sui tassi, da un prezzo del petrolio sempre su livelli di allarme (oltre i 137 dollari il barile) nonostante lo «strappo» produttivo deciso dallArabia Saudita nei confronti dellOpec, oltre che dai segnali poco incoraggianti sulla congiuntura nella euro-zona, con lindice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche sceso a giugno ai minimi dal 2005. E se lottimismo fa difetto perfino alla locomotiva dEuropa, lipotesi di una stretta da parte della Bce «non ha senso economicamente», ha detto senza mezzi termini il capo-economista dellistituto tedesco, Gernot Nerb.
Non è un caso, infatti, se solo Londra si è mossa con più decisione sulla via del rialzo (più 0,83%), mentre Parigi e Francoforte hanno limitato i guadagni rispettivamente allo 0,14% e allo 0,31% e Milano, complice leffetto dello stacco dei dividendi, è scesa dello 0,29%. Sui listini del Vecchio continente si è fatta sentire anche linversione di rotta, dopo unapertura positiva, di Wall Street (... il Dow Jones, .. il Nasdaq).
Il mercato Usa fatica a liberarsi delle scorie da subprime. Lo spettro delle svalutazioni è sempre presente: alcune stime di Bank of America, quantificano in oltre 10 miliardi di dollari i write off che Merrill Lynch (3,5 miliardi) e lelvetica Ubs (7 miliardi) dovranno iscrivere a bilancio nel secondo trimestre. A questo capitolo si aggiunge quello relativo ai 3mila licenziamenti che Citigroup avrebbe già effettuato allinterno di un piano di riduzione del personale per complessive 6mila unità finalizzato alla soppressione del comparto dellinvestment banking. E anche Goldman Sachs, considerata finora dagli investitori immune dal virus subprime, potrebbe annunciare in settimana, secondo il Financial Times, il taglio del 10% dei propri organici.
Tutte notizie che non rasserenano lorizzonte borsistico e che finiscono per mettere in secondo piano laccordo che Fed e Sec (la Consob Usa) starebbero per raggiungere allo scopo di aumentare la vigilanza sui mercati attraverso un maggior grado di cooperazione. In realtà, i poteri alla banca guidata da Bernanke ne usciranno rafforzati. Lintesa, sulla base della ricostruzione del Wall Street Journal, dovrebbe consentire tra laltro alla Fed di acquisire informazioni sulle condizioni in cui versano le banche daffari (posizioni di trading, livelli del capitale, ricorso al debito), per evitare che si ripeta un altro caso Bear Stearns.
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