Il boss non può attendere. E massacra il parrucchiere

Il parrucchiere gli ha detto che c’era da attendere cinque minuti, lui gli ha sferrato un pugno in pieno volto. Il malcapitato, 39 anni, è crollato sul pavimento, poi è stato ricoverato in ospedale dove i medici gli hanno riscontrato «l’esplosione del bulbo oculare sinistro» e lo hanno sottoposto a intervento chirurgico: da quel lato la vista è ormai compromessa; l’aggressore, Vincenzo Guglielmi, 25 anni, nipote del boss Antonio Di Cosola, è stato fermato dalla polizia con l’accusa di lesioni gravissime.
È accaduto al quartiere Ceglie del Campo, ex frazione di Bari, una zona bollente sul fronte della criminalità organizzata, grappoli di case che spuntano tra i vicoli e una grande piazza in passato presidiata dalle sentinelle dei clan. Gli investigatori hanno ricostruito quanto accaduto nel negozio al termine di indagini che si sono concluse in poco più di una settimana.
L’episodio risale al pomeriggio del 9 ottobre. Secondo quanto emerso dagli accertamenti, Guglielmi era con la fidanzata: l’ha accompagnata dal parrucchiere e ha chiesto che le venisse fatta subito una messa in piega, ma appena si è sentito rispondere che bisognava attendere, sia pure solo pochi minuti, non ci ha pensato due volte e lo ha colpito con pugno. «Quando veniamo noi ti devi mettere a disposizione, non ci devi fare aspettare», ha detto l’aggressore. Nel negozio c’è stato il panico, il 25enne è fuggito e subito dopo è stato dato l’allarme. Il ferito è stato soccorso e sul posto è arrivata l’ambulanza, che si è diretta verso l’ospedale Di Venere, poco distante, dove il malcapitato parrucchiere è stato visitato e operato: in un primo momento non ha presentato denuncia, ma la polizia ha eseguito un sopralluogo nel negozio ed è riuscita a far crollare il muro di omertà che inizialmente c’era nel quartiere. A quel punto il 39enne ha confermato tutto e gli investigatori non ci hanno messo molto a ricostruire quanto accaduto imboccando subito la pista giusta.
Guglielmi fu condannato in primo grado a trent’anni per l’omicidio di Gaetano Marchitelli, il quindicenne ucciso per errore da una pallottola vagante nel 2003 mentre si trovava dinanzi a una pizzeria, ma venne poi assolto in appello.

Secondo gli investigatori, il 25enne dopo aver picchiato il parrucchiere ha tentato di costringerlo a non parlare: lo ha raggiunto e minacciato anche in ospedale. Ma non è servito, perché dal quartiere sono affiorate le voci di un pomeriggio di follia. E sono scattate le manette.

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