Roma Questo non è catastrofismo da giorno dopo la sconfitta dell’Italia, il pensiero negativo che mescola la disfatta calcistica in Sud Africa con la politica e il futuro del Paese. È delusione sincera, espressa nientemeno che sul blog ufficiale del Pdl, Spazio Azzurro. Scrive Andrea: «Io Silvio ti adoro, ma quando leggo che il primo atto di Brancher è chiedere il legittimo impedimento mi cadono le braccia». È la base che giudica, gli elettori che scrivono. Ed è vero che in tutte le bacheche di internet, in tutti gli spazi di libera espressione creati da partiti e movimenti nel campo libero del web, abitano i provocatori, che usano le parole come proiettili, insultano, sparpagliano odio. Ma molti commenti sembrano davvero espressione di trasparenza. La mossa delneoministro al Decentramento Aldo Brancher di appellarsi, appena insediato, alla norma del legittimo impedimento per impegni di lavoro al dicastero, evitando così di essere presente alla prima udienza a Milano del processo Antonveneta in cui è imputato, non piace a chi può parlare senza compromettersi, ossia alla cosiddetta pancia, il popolo, di Lega e Pdl. Dei leader politici di centrodestra solo Umberto Bossi ieri si è sbilanciato: «Non commento il Colle», ma appellarsi al legittimo impedimento «è poco furbo». Diplomatico invece, e più tecnico, il commento del ministro Ignazio La Russa: «Brancher ha diritto, in senso giuridico, ad avvalersi della norma e quindi, dal punto di vista formale, è sicuramente in regola». E dal punto di vista morale? «Sui motivi non so dire nulla perché non conosco le ragioni concrete ». Alla fine, al termine della seconda giornata di critiche e accuse, è stato lo stesso Brancher ha diramare una nota, provando a spiegare: «È una montatura assurda, c’è un’interpretazione errata. Non voglio sottrarmi alla giustizia. Chiederò un anticipo dell’udienza a fine luglio». All’interno di forum e bacheche virtuali del centrodestra, i commenti sono stati per tutto il giorno severissimi. Ancora da Spazio Azzurro, Antonio Caruso: «Difendere Berlusconi da attacchi da parte della magistratura è cosa giusta, ma quando si crea un ministro per non farlo giudicare è una esagerazione. Sono Pdl». Carlo Dinale, sempre sul sito pidiellino: «Ahimè la nomina e il comportamento del signor Brancher sono una discreta delusione per i credenti anche se non ortodossi e un buon sostegno alla casta dei giudici». Ancora più perplessi e irritati i fan del Carroccio. Sulla pagina personale di Facebook dell’eurodeputato Matteo Salvini, Stefano Delbono valutava: «A me scusa ma questo ministro Brancher per l’attuazione del federalismo... insomma...mi puzza un po’.... siamo noi i garanti per l’attuazione del federalismo!!!! Che si faccia processare!!». Il fastidio del Senatùr per questa vicenda era indubbio, ieri lo ha manifestato pubblicamente; invocare il legittimo impedimento, ha detto Bossi a una festa leghista a Paderno Dugnano, «mi sembra poco furbo»: una «cosa del genere è come mettersi al muro e farsi sparare». Un autogol. E comunque, ha chiarito, «è una nomina di uno del gruppo di Berlusconi, di uno del Pdl». Prima di lui, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli era stato più pacato: «Il caso Brancher riguarda Brancher. Bisogna pensare ai problemi della gente. È un procedimento della magistratura, quindi non riguarda né noi, né la politica». I tesserati sono meno equidistanti.
Il sito di Repubblica ieri la chiamava la «rivolta» della base leghista: «È uno schi fosi legg eva sul forum dei Giovani padani è il ventiquattresimo ministro in un governo che per caste fa rimpiangere ilclientelismodel governo D’Alema ».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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