Cronache

Bracciante morto nei ghetti della vergogna in Puglia

Bracciante senegalese morto nel sonno per le esalazioni di monossido di carbonio. Viveva in uno dei ghetti della vergogna. Il governatore della Puglia, Michele Emiliano: "Indignarsi non serve più".

Bracciante morto nei ghetti della vergogna in Puglia

"Indignarsi non serve più" commenta così, il governatore di Puglia, Michele Emiliano, la notizia di un bracciante africano trovato morto ieri nelle campagne di Andria, in provincia di Bari.
Ad ucciderlo il monossido di carbonio sprigionato da un braciere di fortuna acceso per proteggersi dalla basse temperature in una delle tante tendopoli abusive che ormai fanno parte del paesaggio pugliese. Si chiamava Talla Seck, veniva dal Senegal e aveva 56 anni.

Ad accorgersi della tragedia il suo compagno di lavoro: dormiva con lui; ora è ricoverato al Policlinico di Bari.

"Davanti ai morti nel Mediterraneo, davanti a chi fugge dal terrore e dalla distruzione dei bombardamenti, davanti ai morti nelle nostre campagne, è necessario agire - aggiunge Emiliano -. Ghetti, pseudo tendopoli, campi di baracche sono luoghi contrari ai diritti fondamentali degli esseri umani e non possono né devono essere accettati in Puglia. La Regione sta predisponendo un piano per la chiusura di tutti questi ghetti dove i migranti vengono sfruttati. Sono contesti dove la criminalità, locale e straniera, si ritrova insieme per rendere ultimi gli indifesi".

"Non sarà facile chiuderli - aggiunge il governatore - perchè in alcuni casi sono insediamenti che esistono da decenni, ma non faremo un passo indietro nè permetteremo che qualcuno possa speculare o fare business in questa fase, perchè in gioco c'è la vita e la salute di esseri umani. Per questo - aggiunge il governatore della Puglia - chiedo che tutti, istituzioni, sindacati, organizzazioni datoriali, mondo dell'associazionismo e della Chiesa collaborino con la Regione lungo un percorso che arrivi alla cancellazione di questi luoghi della vergogna disseminati in molte parti del nostro Paese e del mondo. Solo così - conclude Emiliano - avremo davvero diritto di commentare le morti di Mohamed Abdullah e quella odierna di Talla Seck".

Talla è morto sognando una casa e un lavoro dignitosi.

Il destino lo ha beffato nel sonno. Per quanto ancora la Puglia e l'Italia convivranno con i ghetti della vergogna?

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