da Milano
Passeggiando tra i fantasmi di un tempo che fu, Milano e il Vigorelli hanno riscoperto il bel sapore di una boxe antica e le mediocrità dei campioni doggi. Quattromila spettatori a far corona alla notte delle tre corone tutte finite sulla testa dei pugili italiani. Ma se Sarritzu e Piccirillo hanno mostrato buona boxe, Silvio Branco non si è scollato dalla mediocrità sua e dellavversario: il portoricano Manny Siaca più che un pugile sembrava uno scimmione da ring, improponibile come sfidante per un mondiale. Match da boxe ignobile, sul ring sono volati secchi dacqua ed anche un casco motociclistico, lanciato da uno spettatore stufo. Siaca ha fatto commedia e scorrettezze. Branco boxe sparagnina, tirando colpi al rallentatore e senza qualità. Ma, a 40 anni, si è ripreso il titolo dei mediomassimi Wba (10 punti per i giudici) e la possibilità di continuare a combattere con licenza italiana.
Meglio consolarsi con Andrea Sarritzu, ercolino sardo di Quartu SantElena, premiato da Maria Giovanna Carnera, la figlia del grande Primo, con il trofeo del miglior pugile della serata, lanciato sulla via che ha fatto grandi tanti piccoli sardi: ha usato ritmo, cuore, capacità di sofferenza in un match dove sono contate qualità pugilistiche, ma pure quelle fisiche. Ed oggi è campione dEuropa dei mosca, la categoria di Udella, Burruni, Atzori e Cherchi. Ivan Pozo, sette anni più giovane del nostro (30 anni), lo ha dimostrato mettendo a tutti langoscia appena concluso il match, quando si è lasciato andare sfinito nel suo angolo. Battuto dai pugni di Sarritzu e da una debacle fisica che lo ha fatto restare sul ring per diversi minuti, sotto le cure dei medici, prima collassato, tanto da aver bisogno della maschera ad ossigeno, poi trasportato via in barella. Ha chiuso la notte in ospedale, dove è stato sottoposto a una Tac che ha tranquillizzato tutti. Conclusione drammatica di un match splendido senza un attimo di tregua. Inizio polemico: inni nazionali e fischi per larbitro francese Legland. Poi pugni e Pozo si è presentato con un destro che ha spedito Sarritzu al tappeto. LItaliano si è rimesso in sesto cercando la via della sua boxe fatta di colpi continui, precisi: una mitragliettta. Straordinaria la nona ripresa: alternanza di situazioni e sofferenza. Litaliano si è lasciato quasi sopraffare, poi ha cominciato la rimonta demolendo colpo dopo colpo la resistenza dello spagnolo. Pozo, nellultimo round, si è letteralmente spento nel suo angolo e larbitro non ha esitato ad intervenire. Così Sarritzu, dopo tre tentativi falliti (due mondiali e un europeo), ha finalmente conquistato la corona.
Il «no mas» di Luca Messi ha concluso leuropeo dei medi junior che Michele Piccirillo non ha faticato a tenere in bacheca. Doveva essere una riedizione del Benvenuti-Mazzinghi di fausta memoria, ma se Piccirillo ha cercato di nobilitare boxe e ricordo con colpi puliti, precisi e veloci, Luca Messi non è stato proprio un mazzinghino: lento e prevedibile, senza capacità di togliere al campione la padronanza del match, il Rocky di Bergamo ha perso 10 round su 11, le sue scarpe sembravano gomme slick che lo facevano piroettare a terra come una mediocre pattinatrice su ghiaccio.
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