Marcello Chirico
A luglio scorso sembrava tutto fatto, e in Regione non si esitava a parlare di «grande vittoria». Ragionevolmente auspicabile, ma non ancora garantita per quanto riguarda le nuove infrastrutture autostradali della Lombardia. Una in particolare: quella direttissima Milano-Brescia, o più semplicemente BreBeMi, la cui cantierizzazione dovrebbe avvenire nella primavera 2006. Dovrebbe, poiché adesso nemmeno il governatore Roberto Formigoni se la sente di giurarci. «Quello che posso garantire - dichiara al Giornale - è che il sottoscritto si batterà come un leone affinché questo avvenga. La Brebemi è una priorità assoluta, si deve fare, e la faremo secondo il tracciato approvato dal Cipe nel luglio scorso, quello concordato con Province e Comuni e in grado di garantire il minor impatto ambientale possibile col territorio».
Sempre il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), nella riunione di fine mese, dovrà dare lultimo nulla osta alla costruzione della direttissima, approvando il piano finanziario che ne sosterrà la realizzazione, vero nodo da sciogliere prima di stappare lo champagne. Perché il problema sta tutto qui, nella manovra economica indispensabile a far quadrare i conti di un progetto i cui costi sono lievitati, negli ultimi 365 giorni, di oltre il 100 per cento, passando da 866 milioni a un milione e mezzo di euro. Danè che, per la metà, sono già stati garantiti da banche private (Bancaintesa in testa) come previsto dal project-financing iniziale, per laltra dovrebbe - dopo gli ultimi accordi stipulati nella giornata di venerdì scorso - accollarseli lAnas. Un impegno su cui però tutti gli attori coinvolti nella partita vogliono adesso ricevere garanzie estreme, e proprio per questo ieri in Regione è stato convocato un vertice straordinario (iper-blindato) per scongiurare ogni possibile rischio, in vista soprattutto della riunione del pre-Cipe prevista per martedì prossimo a Roma. «E se passiamo quella - rivelano dal Pirellone -, lesame di fine novembre sarà una pura formalità». Ma per centrare quellobbiettivo ieri vertici di Regione e BreBeMi hanno fatto pelo e contropelo ad Anas, impegnatasi a varare una soluzione finanziaria in grado di coprire gli oltre 800 milioni di euro eccedenti e dovuti alle opere aggiuntive di Tav (lAlta Velocità ferroviaria affiancata alla BreBeMi) e svincoli vari richiesti dagli enti locali toccati dal nuovo percorso autostradale. Un piano di copertura che, di fatto, prevede un aumento dei pedaggi del 60% fino alla scadenza del rapporto concessionario con Brebemi Spa. Soluzione questa che ha già determinato lalzata di scudi della Provincia di Milano per voce del proprio presidente: «Alla fine - ha commentato Filippo Penati - ci troveremo con unautostrada privata, finanziata al 50% dallo Stato e con un sovraccosto di un euro e mezzo per gli automobilisti».
«La Provincia sbaglia - è stata la replica di Formigoni - perché ha assunto impegni specifici e mi auguro che li voglia mantenere. Eppoi, da che mondo è mondo, i costi sono sempre stati a carico dei cittadini, perché le tasse le paga la gente, nessuno ci regala soldi». Riguardo poi alla nuova soluzione proposta da Anas, il governatore la ritiene «positiva, poiché mi pare che Anas abbia assunto un impegno forte. Mi riservo comunque di esprimere una valutazione di merito quando avrò esaminato le carte. Di sicuro, in questo momento, non è più possibile fare il gioco delle tre carte». Formigoni scongiura sorprese pure da parte del Governo, nonostante il recente maxi-emendamento previsto dal ministro Tremonti in Finanziaria, allinterno del quale le nuove infrastrutture lombarde non compaiono tra le opere di prossimo finanziamento nel 2006. Il governatore lombardo è tranquillo: «I soldi per la Brebemi erano già stati accantonati prima dellapprovazione del Cipe in estate, quindi lo Stato finanziera questopera come stabilito, piuttosto al Governo chiediamo che vengano mantenuti gli impegni anche per la Pedemontana, coprendo fin da questanno le spese di progettazione».
Il vertice blindato di ieri pomeriggio sarebbe servito pure a dissipare i dubbi circa le reali intenzioni di Società Autostrade (socio al 30% di BreBeMi spa), che negli ultimi mesi avrebbe dato limpressione ai vertici regionali di remare contro il progetto, essendo fortemente interessata a mantenere il monopolio tariffario dei pedaggi sullattuale A4, e - proprio per questo - avrebbe evidenziato perplessità sulla costruzione della nuova arteria.
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