La BreBeMI è partita. "Persi 2 anni e mezzo solo per burocrazia" La Moratti: "Accelerare sulla Tem"

Grandi opere. Formigoni accusa Unione europea e Cipe per i ritardi. Berlusconi: "Ora operai al lavoro anche di domenica". Il sindaco: "Senza tangenziale esterna si rischia l'effetto imbuto su Milano"

La BreBeMI è partita. "Persi 2 anni 
e mezzo solo per burocrazia" 
La Moratti: "Accelerare sulla Tem"

Meno 1.258 giorni. Tanto manca all’inaugurazione della Brebemi, che collegherà Brescia, Bergamo e Milano. Ieri c’è stata la posa della prima pietra e la Regione Lombardia è già pronta a scommettere: «Per costruire l’autostrada non ci metteremo un giorno di più». Ne è talmente convinta che nel primo cantiere a Urago d’Oglio (Brescia) è stato installato un totem elettronico che scandirà il conto alla rovescia da qui al 31 dicembre del 2012, data della fine dei lavori. Dopo anni di scontri e intoppi, i cantieri aprono perfino in anticipo rispetto alla tabella di marcia. Ma il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha un rammarico: «Avremmo potuto risparmiare oltre due anni di tempo se ci fossero state normative diverse». Colpa dell’Unione europea che ha sferzato contro l’infrastruttura «un attacco a freddo immotivato con un ricorso assolutamente infondato». E infine della Corte dei conti che «solo per registrare una delibera del Cipe ci ha tenuto con il fiato sospeso fino alla vigilia dell’inaugurazione dei lavori».

Da qui la richiesta di cambiare le regole: «Non si capisce - spiega il governatore lombardo - perché le istruttorie debbano essere ministeriali, quando si tratta di un’opera interamente regionale. E per di più, essendo un’infrastruttura finanziata in project financing senza che lo Stato ci metta un soldo, perché deve passare dal Cipe?». La Regione torna quindi a chiedere a gran voce il federalismo infrastrutturale per poter dimezzare i tempi dei lavori e dell’iter burocratico per l’approvazione dei progetti. È lo stesso premier Silvio Berlusconi, che ha azionato la prima betoniera della Brebemi, a suggerire agli operai della Brebemi tripli turni di lavoro, anche il sabato, per velocizzare i cantieri: «Bel suggerimento - commenta l’assessore lombardo alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo - perché i cantieri sono come le doglie: un male necessario. Cercare di ridurne la durata vuol dire limitare anche i disagi». A sollevare un’altra questione sulla tempistica dei cantieri è il sindaco Letizia Moratti che lancia una nuova sfida e sprona a dare un’accelerata ai lavori per la Tem, la tangenziale est esterna di Milano che sarà costruita dal 2011 e che contribuirà a incanalare fuori dalla città il traffico pesante. La Tem deve essere pronta ben prima del 2014 «altrimenti - fa notare - ci sarà una sofferenza per Milano. I finanziamenti ci sono, all’interno delle opere per Expo. Non c’è bisogno di una legge speciale, ci vuole solo la volontà condivisa di tutti gli operatori». Il sindaco teme che la Brebemi senza la Tem provochi congestioni di traffico e crei una sorta di effetto imbuto. «Non accadrà nulla di tutto ciò - assicura Formigoni - Noi le opere le costruiamo in maniera concordata». «I tempi - aggiunge Cattaneo - sono certi e giusti, tutto sta procedendo secondo il cronoprogramma. Eventuali dubbi devono essere subito dissipati, non c’è nessuna criticità riguardo all’opera». A sostenere le preoccupazioni del sindaco sull’«effetto imbuto» è invece lo stesso amministratore delegato di Tem spa, Fabio Terragni, che tuttavia precisa: «In base al cronoprogramma concordato e siglato lo scorso marzo con Concessioni autostradali lombarde, l’arco Tem necessario per accedere alla Brebemi sarà terminato il 24 gennaio 2013». Tutti d’accordo invece sulla necessità di snellire le procedure per la definizione dei progetti per le grandi opere: «Anche per quelle dell’Expo - precisa la Moratti - e lo dico come commissario, e per le metropolitane di Milano. È importante l’intesa che c’è con Formigoni, il premier Berlusconi e il ministro Matteoli».

Con l’avvio dei lavori della Brebemi la società Cal (concessioni austostrade lombarde), compartecipata da Anas e Regione, vince la sua sfida. E anche il metodo del project financing supera la prima prova. «Così - sostiene Pietro Ciucci, presidente dell’Anas - riduciamo il gap che ci divide dai paesi europei».  

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