Roma - Chissà se Spalletti e i giocatori ricordano ancora quella sfuriata di Rosella Sensi nello spogliatoio giallorosso dopo la figuraccia con il Cluj. Le urla del presidente non riuscirono a scuotere subito il gruppo, che toccò il top della crisi a Torino con la Juve quaranta giorni fa. Ma quei tempi sono lontanissimi e anche in una serata in cui la Roma soffre, per un atteggiamento troppo rinunciatario di almeno un’ora, arriva il lieto fine. Che significa primato storico nel girone (nonostante il contemporaneo successo del Chelsea), terza qualificazione consecutiva agli ottavi di finale (nell’era Spalletti la Roma non ha mai mancato l’obiettivo della fase a scontri diretti) e forse un sorteggio più comodo per la doppia sfida di febbraio-marzo 2009. È presto per sognare la finale che si giocherà all’Olimpico («Potrebbe essere l’ultima occasione», diceva qualche giorno fa capitan Totti) ma intanto i dieci milioni di euro che entrano nelle casse giallorosse confermano la maturità internazionale di questa squadra.
Come all’andata, è l’ultima mezz’ora a decidere la sfida tra Roma e Bordeaux. Trenta minuti nei quali bastano due accelerazioni che sorprendono una difesa francese non certo irresistibile per chiudere il conto. E non a caso segnano Brighi, una delle realtà più positive della rinascita giallorossa, e proprio Totti, tornato a segnare in casa in Champions dopo quindici mesi.
Spalletti decide di confermare Menez fra i titolari dopo la bella prova di Verona, così la Roma ripropone l’atteggiamento tattico ad albero di Natale, già fruttuoso nella trasferta europea di Cluj. Il Bordeaux risponde con un 4-4-2 ben disposto in campo: Gourcuff affianca Chamakh sulla linea offensiva, ma si rivela ottimo collante con il centrocampo. Primo tempo senza grandi occasioni. Il Bordeaux la interpreta come annunciato: gran possesso palla (62 per cento contro il 38 della Roma), fraseggio a ritmo lento e attesa delle fasi finali del match per scoprire le carte. La Roma sembra pericolosamente adeguarsi alla situazione, visto che tiene in ballo i francesi ben disposti in campo e molto corti, anche se nelle rare accelerazioni giallorosse i girondini mostrano qualche lacuna difensiva. Julio Baptista ci prova con due conclusioni dalla distanza, una neutralizzata da Ramé dopo un’ottima combinazione Menez-Totti, l’altra alta sulla traversa. Sono sprazzi della Roma che dovrebbe aggredire di più il Bordeaux. Menez prova a dare velocità e profondità alla manovra, ma poi si adagia al ritmo compassato dell’incontro.
Dopo semplici schermaglie e molti tiri da lontano, il Bordeaux a inizio ripresa accelera i tempi. Chamakh mette i brividi a Doni con una conclusione da fuori area, provvidenziale intervento di Mexes in recupero sull’ex milanista Gourcuff, liberato in area da un lancio di Gouffran, chiusura di Juan sul cross di Wendel. Blanc prova a dare più sostanza all’attacco inserendo l’argentino Cavenaghi, ma nel momento migliore dei francesi arriva il gol della Roma. Azione molto simile a quella che sbloccò il match di Cluj, con il lancio lungo di Baptista (in Romania fu Cassetti), il cross di Perrotta da destra dopo un coriaceo inseguimento del pallone e il gol sotto porta di Matteo Brighi. Che segna il terzo gol consecutivo in Champions e fa tirare un sospiro di sollievo alla Roma.
Il Bordeaux subisce il colpo e reagisce con lunghi lanci per cercare di sorprendere la Roma. Devastante ancora in contropiede: lancio di De Rossi per Menez che serve Totti, tocco del capitano e 2-0. Con la speranza di un’urna benevola il 19 dicembre a Nyon.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.