Un brivido nell’Unione: quanti ne convincerà?

Il centrosinistra in imbarazzo cerca di liquidare l’idea di Berlusconi come una «truffa». Pannella: copia i komunisti. D’Alema: «Ma dove li piglia i soldi?»

Un brivido nell’Unione: quanti ne convincerà?

da Roma

Sono «solo balle», la gente «non ci crederà» e, per non spiegare dove troverà la copertura, Berlusconi «è scappato via come una lepre». Il giorno dopo il faccia a faccia in tv Romano Prodi prova a smontare l’insidiosa mossa a sorpresa («anche nella sua coalizione non lo sapeva nessuno!», finge di stupirsi il Professore) del suo avversario sul taglio dell’Ici. «È molto divertente - spiega - che Berlusconi faccia certe proposte con le cose degli altri. La vendita delle case delle Province e delle Regioni, l'Ici che spetta agli Enti locali... ». Ma non c’è grande divertimento nel centrosinistra.
L’Unione cerca di parare il colpo a effetto sparato dal premier. Che sarà pure un colpo «demagogico» come dice Cofferati, e «fuori tempo massimo» come spiega Bertinotti, «la carta della disperazione» come lo definisce Gentiloni, una mossa da «Totò-truffa», irride D’Alema. Ma a pochi giorni dal voto rischia di diventare la variabile impazzita della campagna elettorale: che effetto avrà sugli elettori indecisi? Quanti ci cascheranno?, si chiedono nel centrosinistra, dove attendono per oggi i primi rilevamenti sugli spostamenti post-duello tv. E intanto tirano un sospiro di sollievo per quel «coglioni» scappato al premier che forse contribuirà a oscurare l’effetto Ici.
Effetto che semina però una certa confusione nelle file della coalizione prodiana, nonostante gli appelli accorati del ds Chiti: «Faccio un invito a tutto il centrosinistra: smettiamola di prendere in considerazione le bufale di Berlusconi. L'unico obiettivo è quello di far parlare attorno alle sue invenzioni fino a domenica». Invito non raccolto: a sinistra se ne parla assai, seppur con qualche difficoltà: complicato infatti difendere apertamente un «balzello» poco popolare, faticoso spiegare perché non si può fare, e a intricare la matassa non manca chi rivendica il primato della proposta di abolizione. Il primo a denunciarlo è Marco Pannella: «Berlusconi ha copiato la proposta dai “komunisti”: la clamorosa trovata del nostro davvero unico presidente del consiglio viene dall'archivio di Rifondazione comunista, dove giaceva dal 2000», annuncia il leader della Rosa nel pugno. E da Rifondazione confermano: «Il centrosinistra non può cavarsela dicendo che è impossibile. C'è chi (Rifondazione) al tavolo dell'Unione ha proposto di inserire l'abolizione dell'Ici sull'abitazione di residenza. Quella proposta non è passata. E oggi forse qualcuno si sta mordendo le mani», scriveva ieri sera «Rosso di sera», velina telematica del partito bertinottiano. Aggiunge Pietro Folena: «Noi per primi abbiamo da molti anni proposto l'abolizione dell'Ici sulla prima casa. Si tratta di una misura di equità in cui crediamo perché la casa è un diritto e non si tassa un diritto. Detto ciò, il presidente del consiglio non ha alcuna idea di come abolirla».
Il principale sindaco del centrosinistra, Walter Veltroni, reagisce con cautela: quello del premier è stato «un colpo di teatro», per di più fatto quando non era possibile replicare e chiedergli «come si copre» il taglio dell’Ici. «Sia chiaro - aggiunge - che se a me, sindaco di Roma, chiedi se preferisco avere l'Ici sulla prima casa oppure una compartecipazione all'Iva o all'Ire, dirò che preferisco la compartecipazione, ma siccome non si dice questo, ma solo che si vuole abolire l'Ici, allora c'è un problema di copertura». D’Alema ne fa un problema di «concertazione» e ammonisce: «Un uomo di Stato avrebbe dovuto dire: concorderò con i sindaci italiani una misura per cui il governo darà a loro un numero tot di miliardi di euro per consentire l'abolizione dell'Ici», ma «dove li piglia tutti quei miliardi?».

Per Fassino l'annuncio di Berlusconi è stato «un tentativo disperato di recupero» all'ultimo minuto. Per Rutelli è «un autogol, una balla da non prendere sul serio». E Dario Franceschini rievoca Totò: «Berlusconi sembra quel personaggio che urlava dalla finestra: Vota Antonio! Vota Antonio!».

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