Politica

Brunetta: "Il teatrino politico pesa sui consumi"

Il ministro avverte le istituzioni: "La situazione di instabilità politica, con lo spettro delle elezioni anticipate, non pesa più di tanto sull’impresa ma rischia di incidere sull’andamento dei consumi"

Brunetta: "Il teatrino politico pesa sui consumi"

Roma - L’economia italiana è in "evoluzione positiva". Intervistato dall’Adnkronos, il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta lancia un appello alle istituzioni dal momento che "la situazione di instabilità politica, con lo spettro delle elezioni anticipate, non pesa più di tanto sul mondo dell’impresa ma rischia di incidere sull’andamento dei consumi".

L'avvertimento di Brunetta "Il teatrino della politica, per fortuna, influisce poco sulle scelte di politica economica - spiega Brunetta - nel senso che nessun imprenditore si sente condizionato dal fare o non fare investimenti, dal realizzare o meno strategie di breve, medio o lungo periodo rispetto ad esempio alle posizioni di Fini e dei finiani". Piuttosto, aggiunge il ministro, "questo teatrino impatta sul mood di carattere generale, sull’opinione pubblica che, già provata da due anni e rotti di crisi, pur vedendo la luce alla fine del tunnel, sente la parola elezioni anticipate, crisi di governo, vede le facce lunghe e preoccupate dei governanti e a questo punto non viene certamente rassicurata". Un umore che incide sui consumi. "La gente se ha paura non spende, in via precauzionale differisce l’acquisto di beni durevoli - spiega Brunetta - l’ho detto fin dall’inizio di questa vicenda: le elezioni sarebbero una jattura, perchè non si interrompe un sogno di ripresa come l’attuale ma una prospettiva dopo due anni e rotti di crisi nera e questo sarebbe colpevole per chi lo realizzasse". La migliore risposta a questa situazione quindi per Brunetta è "governare, governare, governare. La migliore risposta è due Consigli dei ministri a settimana, implementare le riforme fatte e dimostrare che sono esigibili (da quella della scuola, all’università, alla pubblica amministrazione) e in più la prospettiva che si governi per altri 3 anni. Tutto questo rende la gente più tranquilla e soprattutto la fa consumare".

Un'economia in evoluzione L’economia italiana è in "evoluzione positiva", continua il ministro per la Pubblica amministrazione mostrando gli ultimi dati sulla disoccupazione e il pil: "Abbiamo toccato il fondo sei, otto mesi fa e ora siamo in risalita. Lo dimostrano i dati sulla disoccupazione che ormai sono, anche se in piccolissima misura in riduzione da due mesi, lo stesso dicasi per i dati del Pil che sono invece in aumento e al di là delle luci e delle ombre che vengono dagli Stati Uniti - da guardare con le dovute distanze perchè hanno dinamiche totalmente diverse - la certezza è che la Germania tira, che l’Europa tira e visto che la nostra economia è fortemente integrata rispetto alla Germania e all’Europa tutto questo non può che darci una visione sufficientemente ottimistica per il futuro". Per Brunetta, anche altri indicatori inducono all’ottimismo. "Siamo sempre in una zona positiva di miglioramento o di dati assolutamente fisiologici e anche la leggera ripartenza dell’inflazione può essere vista in senso positivo: è una sorta di temperatura metabolica che sta aumentando".

Le critiche di Confindustria Quanto alle critiche mosse da Confindustria da una parte e dai sindacati dall’altra, in merito alla necessità di una politica economica più forte, Brunetta replica: "Mi sembrano solo luoghi comuni perchè tutto quello che potevamo fare sul fronte della politica economica, finanziaria e industriale lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo".

Adesso, tra l’altro, sottolinea il ministro, "il governo sta rilanciando il tema del Sud e Fitto sta lavorando molto bene al Piano, le risorse pare ammontino a 100 miliardi di euro, verificheremo".

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