RomaSi conoscevano al massimo di vista. Ma facevano parte di due bande diverse di bulli che ogni giorno si sfidano davanti alla scuola. Tanto è bastato per trasformare una banale lite, iniziata per qualche sfottò, in una tragedia sfiorata. Ieri nel campo sportivo adiacente listituto Giovanni e Francesca Falcone a San Vittorino, piccolo centro dellhinterland romano, alle 8.10 è spuntato un coltello. A. E., 15 anni, romeno che ripete la seconda media, ha tirato fuori una lama a scatto e lha conficcata nel fianco di un coetaneo romano, D. P., che frequenta per la seconda volta la terza media. Questultimo è finito in ospedale, perché il fendente gli ha sfiorato la milza. Laggressore, invece, è stato arrestato con laccusa di tentato omicidio e si trova nel centro di prima accoglienza Virginia Agnelli.
Non è chiaro il motivo della lite e nemmeno chi abbia passato il coltello al romeno. Ma è certo che nellistituto da tempo i ragazzini si offendono e si malmenano di brutto. «Cè razzismo, ma cè anche chi fa a botte solo perché gli piace - raccontano gli studenti -. Non cè un gruppo che attacca briga più dellaltro, sono pari». La Falcone 4 anni fa è stata dichiarata «scuola a rischio» dal ministero su segnalazione del Comune. Ma i coltelli negli zaini e nei giubbotti dei teenager sono diventati una drammatica moda nella capitale. Roma è solo lo specchio di altre città, ma limmagine che dà è spaventosa. Sabato scorso due gruppi di adolescenti della «Roma bene» si sono fronteggiati in via del Corso, con birre in mano e lame in tasca. Il 16 aprile un diciassettenne è finito in manette per aver ferito un diciannovenne davanti a un locale di Testaccio. Il 29 marzo, invece, un trentunenne è morto al quartiere Ostiense, accoltellato al termine di un diverbio nato per un complimento di troppo a una cubista.
Il comandante dei carabinieri di Roma, il generale Vittorio Tomasone, lancia lallarme. «Questo ennesimo episodio - dice - è da inserirsi in quel generale clima di incomprensione che si sta diffondendo tra i giovani, dove girare armati e usare stupefacenti è diventata una prassi. Bisogna avviare progetti di formazione per i ragazzi».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.