Oggi voglio semplicemente fare un elogio dellintelligenza, della curiosità, della voglia di continuare a pensare, della gioia di non essere stretti nel pensiero unico dominante. Persino nella nostra città e nella nostra regione. Almeno a giudicare dal minimo comune multiplo delle cose che ci scrivete e ci dite ogni giorno, è come se avessi fatto lidentikit di questo Giornale di Genova e della Liguria. Ma, stavolta, non voglio parlare di noi. Stavolta, voglio parlare di un signore che si chiama Vincenzo Tagliasco e di professione fa il bio-ingegnere.
Confesso che, avendo una formazione quasi esclusivamente umanistica e giuridica, io un bio-ingegnere non so nemmeno bene cosa sia. Anzi è qualcosa che, a pelle, mi fa pure un po paura. Ma il prof ha provveduto subito a farmela passare. Perchè, in mezzo a tanti convegni dove lo scopo principale sembra essere quello di guardarsi lombelico, Tagliasco è uno che dice delle cose. É uno che usa lintelligenza. É uno che non dispensa luoghi comuni. Soprattutto è uno che chiama le cose con il proprio nome, che si è accorto che la bomba demografica al contrario che è la caratteristica di Genova rischia di annientarci a breve tempo. E che prova a fornire una chiave per uscirne. Insomma, ascoltarlo è un piacere. É un elogio dellintelligenza.
Non sempre accade a Genova. Ad esempio, ieri, durante un convegno a Tursi, mi sono preso - civilmente, ovvio - con lassessore Mario Margini che raccontava una Genova che mi sembra essere tale solo nei suoi sogni. Margini - che è di gran lunga uno dei più preparati e intelligenti dei suoi e ha dimostrato una grande caratura umana in tutta la vicenda della candidatura a sindaco (in una parola, «il migliore dei peggiori») - illustrava una città tutta tesa verso il futuro, quasi un esempio per il resto del mondo. A me Margini sembrava un po Pangloss, il precettore del Candido di Voltaire, che gli faceva vedere il migliore dei mondi possibili, con tanto di Riva a Cornigliano nel girone degli angeli. Assolutamente impermeabile alla realtà. Ecco, Margini è il nostro Pangloss. E quelli che gli credono, anche nel centrodestra, sono il contorno della prima parte del Candide.
Dimenticavo. Mi dicono che Tagliasco è di sinistra. Non so se sia vero. Ma, comunque, non mi interessa. Il pensiero non ha colore. Come sempre, ci importa cosa si dice. Non il colore della canottiera di chi lo dice.
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