Per Burlando la multa scatta solo dopo lo scoop

Sei giorni dopo l’infrazione la Questura ritira la patente e l’auto al diessino. Multa da 3mila euro La Cdl: «È un caso di favoritismo»

Per Burlando la multa scatta solo dopo lo scoop

da Genova

Ventiquattr’ore dopo lo scoop è arrivata la sanzione: niente patente per un anno (con perdita di dieci punti), multa da 3.508 euro e macchina bloccata per tre mesi. In più, per aver guidato senza patente, multa aggiuntiva da 72 euro.
È la «pena» che il prefetto di Genova ha deciso per Claudio Burlando, il presidente della Regione Liguria bloccato domenica scorsa dopo aver percorso in contromano uno svincolo autostradale. «Ho ammesso immediatamente il mio errore - ha detto Burlando - ed è giusto che paghi». La sanzione, però, è arrivata a sei giorni dai fatti, dopo che la notizia, anticipata da Repubblica venerdì, è stata rilanciata da giornali e tv. Ieri mattina «la polizia stradale ha fatto pervenire in prefettura il verbale relativo all’infrazione», sulla base del quale il prefetto Giuseppe Romano ha deciso la sanzione «per l’ingegner Burlando». Non è stato però un trattamento da «cittadino normale»: il verbale - dicono gli esperti del codice della strada - andava fatto e consegnato all’interessato subito.
Alla fine, Burlando non potrà guidare per un anno (la patente poteva essere sospesa da un minimo di sei mesi a un massimo di due anni), dovrà pagare 3.508 euro di multa (il codice parla di sanzione da 1.754 a 7.018 euro). Scatterà poi il fermo dell’auto per tre mesi, la Mitsubishi Space Runner che, spiega Burlando correggendo quanto detto al Giornale in un primo tempo, è di un amico fraterno («me l’aveva prestata, per fortuna ne ha un’altra»).
Ai poliziotti chiamati dagli automobilisti che avevano rischiato lo scontro frontale con il governatore, Burlando ha spiegato di non avere la patente e ha mostrato il tesserino (scaduto) da parlamentare. Per la guida senza patente, aggiunge la prefettura, «gli verrà comminata nei prossimi giorni una sanzione pecuniaria di 72 euro». I testimoni hanno raccontato che il governatore parlava al telefonino. Lui ha spiegato che lo faceva con l’auricolare e nella nota che illustra la sanzione non se fa cenno.
Burlando cerca ora di placare le polemiche: «Domenica mattina ho ammesso e spiegato il mio errore, dichiarandomi immediatamente disposto a corrispondere alle sanzioni del caso. L’unica vera preoccupazione per me era stata che qualcuno, a causa del mio errore, potesse farsi male. Per fortuna questo non è avvenuto, e torno a scusarmi». Ma per l’opposizione di centrodestra in Regione la vicenda non è chiusa: «Perché ha mostrato il tesserino da parlamentare invece di limitarsi a dire che era senza patente? Perché non gli è stato fatto il verbale per guida senza patente, come a un normale cittadino?» si domanda Sandro Biasotti, ex presidente della Liguria, che con tutta la Cdl ha presentato una mozione per chiedere le dimissioni di Burlando. Anche Marta Vincenzi, sindaco diessino di Genova, ha parlato di «fatto incredibile e imbarazzante» chiedendo, come il centrodestra, chiarezza sulla vicenda.
«Un automobilista quando è trovato alla guida senza patente va sempre sanzionato, anche se è noto» spiegano gli avvocati genovesi Paolo Pruzzo e Almo Costa. E questo a Burlando non è successo. Secondo i legali, inoltre, potevano scattare subito le sanzioni anche per la guida contromano: «C’erano dei testimoni e lui lo ha ammesso». Il presidente della Regione, invece, è ripartito senza aver ricevuto alcun verbale.
Da qui le critiche del centrodestra alla polizia.

«Gli agenti della stradale hanno fatto quello che dovevano - ha dichiarato il questore, Salvatore Presenti, al Secolo XIX -. Lo hanno identificato e hanno stilato la relazione di servizio: non c’erano mica i presupposti per temere una fuga del presidente della Regione». Ma la Cdl e l’Idv vogliono portare il caso in Parlamento.

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