Bush australiano, dove la natura dipinge un museo a cielo aperto

Bush australiano, dove la natura dipinge un museo a cielo aperto

«Charlie, ma a lei non danno fastidio le zanzare?» «No, sono mie amiche perché vivono sulla mia terra». Chi domanda è una giovane avvocato di Sidney oggi chef del Davidson's Safari Lodge ad Arnhemland (www.arnhemland-safaris.com, da circa 524 euro al giorno tutto compreso), nel Top End, cuore aborigeno del Northern Territory. E, come tutti i cuori che si rispettano, non di facile accesso. Una «balanda» quindi, secondo la lingua aborigena. A rispondere c'è Charlie Mangulda, aborigeno e proprietario delle terre della montagna di Borradaile.
E' lui l'uomo che oggi, grazie a questo lodge e alle sue guide, ci concede di avere accesso a grotte (alcune abitate fino al secolo scorso) che da 50.000 anni raccontano attraverso i dipinti i miti del Dreamtime, il «Tempo del sogno» antecendente alla creazione. Non un «passato», ma una dimensione parallela raggiungibile attraverso il sogno. E il «sogno» è il nostro filo conduttore.
In primo luogo per la dimensione introspettiva che l'incontro con una natura così selvaggia crea. Si deve entrare nel bush, con tutto il suo bagaglio di ricchezza e di pericoli. Dalle rane velenose agli insetti, passando per il coccodrillo di mare, il rettile più grande al mondo, che arriva a misurare 7 m e risale i fiumi per centinaia di km durante la stagione secca. E vicino a tanta forza selvaggia l'eleganza del Jaibiru, cicogna endemica, il volo elegante dell'Ibis o lo spettacolo della foresta pluviale che si riflette, vanitosa, sull'acqua dei billabong, i rami dei fiumi, lungo i quali piccole barche scivolano la sera come sull'olio dorato.
Si prova l'emozione di camminare sulle rocce d'arenaria più antiche della terra (1,6 miliardi di anni) e si scopre la bontà del Barramundi, pesce di acqua dolce, della billygoat plume, bacca che apporta 50 volte la vitamina C di un'arancia, la magia delle foglie della Red Ash, che strofinate diventano sapone o il gusto delle formiche verdi che, secondo alcuni europei coraggiosi, ricorda la menta.
E le migliaia di eucalipti, di acacie e di uccelli che ad agosto si asserrano nella Arnhem Land in cerca di acqua. Un mondo che è sempre stato rispettato dagli aborigeni. «Per ogni frutto raccolto uno è lasciato per gli animali e uno per la terra» spiega Bridget, guida che sa raccontare la vita del bush in ogni sua piega. Perché, a dispetto delle sue trecce bionde, ne sa cogliere l'anima. Il sogno ci cattura di fronte al più grande «Rainbow Serpent» d'Australia, principio della creazione e incrocio tra un drago e un serpente, dipinto circa 1500 anni fa. Ocra e bianco che si insinuano nella roccia come il tempo sulla pelle. Siamo in un luogo sacro che è porta d'ingresso al Tempo del Sogno. E questa dimensione, così esclusiva e intimistica, è il regalo che Arnhem Land ci lascia con le sue notti trapuntate di stelle.
Da una pista sterrata decollo alla volta di Kakadu National Park, 20.000 kmq di bush abitato da 500 aborigeni (consigliato il Wildman Wilderness Lodge www.wildmanwildernesslodge.com.au, da circa 356 euro). Ci catturano le spiegazioni dettagliate del Warradjan Cultural Center sulla cultura aborigena e la potenza di Ubirr, dalla cui cima il bush è un oceano verde sterminato. All'alba durante la crociera fotografiamo una miriade di creature e poi via lungo un nastro asfaltato, che per 300 km attraversa solo bush costellato di giganteschi termitai.
Sosta alla città mineraria di Pine Creek che mostra orgogliosa la sua ferrovia storica e arrivo alla cittadina St Katherine. Nel parco di Nitmiluk, gestito dagli aborigeni Jawoyn, scopriamo le gorges: 13 profondi canyon paralleli scavati dal fiume Katherine che si accendono di rosso al tramonto. Nel nuovo e raffinato Cicada Lodge (www.cicadalodge.com.au, da circa 450 euro a camera), 18 camere con tocchi di arte locale, ci vengono svelati alcuni saperi aborigeni, dalla pittura alla realizzazione del didjerido, strumento musicale a fiato. In auto raggiungiamo Darwin, capoluogo e porta del bush australiano da dove Singapore Airlines (www.singaporeair.com, Milano - Darwin da 999 euro a/r) ci riaccompagna in Italia.


Con una certezza: se gli aborigeni raccomandano di dimenticarsi di loro e di non nominarli dopo la morte, o non saranno mai liberi di essere spiriti, la loro terra sarà impossibile da dimenticare. Info: www.australiasoutback.it.

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