Roma

C’è anche il «suono» del deserto nella musica di Cammariere

C’è il jazz e ci sono nuove sonorità nel mondo musicale di Sergio Cammariere. Il cantante sarà martedì all’Auditorium per offrire al pubblico del Parco della Musica un concerto dove larga parte avrà il repertorio costituito dalle canzoni del suo ultimo lavoro discografico intitolato Carovane. Un album che bene evidenzia, oltre al talento creativo del musicista calabrese, anche la felice intuizione di nuovi percorsi che, pur lasciandolo nel solco tracciato dai suoi precedenti lavori, lo proietta verso nuovi scenari musicali.
Tredici canzoni, di cui due interamente strumentali, dove il pianoforte è naturalmente protagonista. Tredici brani in cui l’autore di Sorella mia e Tutto quello che un uomo continua a raccontare storie, con la sua musica e con le parole di Roberto Kunstler. Per farlo si è abituato ai suoi fidati musicisti, aggiungendo però al gruppo due grandi interpreti della chitarra e del sax quali Jimmy Villotti (storico collaboratore di Paolo Conte) e Javier Girotto.
I fan di Cammariere troveranno, quindi, nel disco e nel concerto quel piacevole mix di canzone e di jazz che ha permesso al cantante di diventare uno dei big della musica italiana. Un successo nato con il passaparola, circa dieci anni fa, quando Cammariere divenne protagonista della programmazione de La Palma, jazz club di Portonaccio, ancora rimpianto dagli appassionati capitolini. In tanti scoprirono tra le mura di quel locale le canzoni del pianista e il suo carattere ironico e bizzarro, la sua capacità di rilanciare quel particolare genere musicale che il giornalista (e ottimo cantautore) Piji Siciliani ha definito «canzone jazzata» in un raffinato e interessante saggio pubblicato recentemente.
Sul palco della sala Santa Cecilia Sergio Cammariere sarà accompagnato dai suoi collaboratori storici, i musicisti che hanno contribuito a plasmare il suo suono: Amedeo Ariano alla batteria, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Bruno Marcozzi alle percussioni, Olen Cesari al violino, il funambolico Fabrizio Bosso alla tromba e al flicorno, Sanjay Kansa Banik alle tabla e Michele Ascolese alle chitarre e al bouzuki.
In programma le canzoni del nuovo album Carovane e naturalmente i brani più celebri, proposti in una nuova veste e con nuovi arrangiamenti. Per preparare il nuovo tour, infatti, Cammariere ha affrontato un lungo viaggio in Marocco, da Marrakech fino ai Monti Atlas, da Ouarzazate fino a Zagora, la porta del deserto del Sahara.
Un viaggio soprattutto interiore, come spiega lui stesso: «capire il viaggio che fanno le carovane, quando, partendo da Zagora si spingono sulla strada per Timbuctu in Mali, attraversando il deserto, è stata un’esperienza unica. Il deserto ti accoglie nel suo silenzio e sotto il suo cielo e ti dà la possibilità di ritrovare la parte più ancestrale e vera di te stesso».


Tra le curiosità che riguardano l’attività musicale di Sergio Cammariere, la recente partecipazione al cartone animato Disney La principessa e il ranocchio: il film, legato a doppio filo all’epopea della città che ha dato vita al jazz, si apre con la canzone La vita a New Orleans, affidata proprio alla voce del cantante di origine calabrese.

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