«C’è l’appoggio del governo»

da Milano

Suez fa muro, ma il governo italiano è deciso a continuare il suo appoggio a Enel: «Io so che non si può e che non voglio fare un passo indietro - ha detto Giulio Tremonti, ministro dell’Economia -, non stiamo parlando solo di energia, ma del futuro dell’Europa. Non si deve fare un passo indietro, perché l’Europa non è solo libera circolazione delle merci e delle persone, ma anche dei capitali e, per essere più chiaro, delle proprietà». E da parte sua il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, ha affermato che «come governo abbiamo sempre agevolato le imprese italiane che si vogliono espandere oltre confine, e quindi è ben vista l’azione di ogni azienda italiana intenzionata a crescere fuori, nel rispetto delle regole e con gli strumenti previsti». Se poi l’Opa «porterà e potrà essere un elemento ulteriore per portare buon senso e quindi portare a ragionare su una prospettiva comune energetica in Europa - ha aggiunto Scajola - ben venga». Intanto si amplia il dibattiso sull’opportunità di una fusione Eni-Enel, dopo che mercoledì il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è dichiarato favorevole.

Se Tremonti ha preferito non sbilanciarsi, il vice ministro dell’Economia e delle Finanze Mario Baldassarri ha affermato che «il problema non è la fusione Eni-Enel ma quello che l’Europa vuol fare da grande. C’è la necessità di un’Europa che esca dall’adolescenza sia sul fronte delle politiche macro-economiche che di quelle industriali».

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