A spasso per Siauliai con le rose azzurre del basket a cui si dovrebbe finalmente dire la verità: basta parlare di ciò che è vero, le due stangate contro Serbia e Germania, e di ciò che è illusione come la vittoria sulla Lettonia degli under 23. Il campionato europeo sarà più breve del previsto se oggi pomeriggio (ore 16.45, diretta tv su RaiSport1) non batteremo la Francia che ci appare davvero superiore tecnicamente e fisicamente, quindi non sprechiamo tempo pensando ai pomodori che arriveranno se andasse male. Viviamo questa partita e basta. I conti li faremo alla fine.
Magari fosse davvero così e se cerchiamo illusioni ricordiamo un recente Italia-Francia all'europeo giovanile dove la superiorità francese era evidente come per le squadre maggiori, ma dove la scelta di gioco italiana, astuzia e uno spruzzo di talento, ha permesso il capolavoro contro i campioni uscenti.
Ecco dovrebbe essere questo lo spirito se nell'albergo lituano che ospita Azzurra tenera non girassero i fantasmi dei tre tenorini che sembrano aver tolto alla maggior parte dei loro compagni le qualità che li hanno fatti scegliere per l'Europeo. Quando ti senti dire troppe volte che Bargnani va cercato comunque, anche se non si fa vedere, allora sei prigioniero e lui ti fa capire che è così segnando i 36 punti del record contro la Lettonia, pur nascondendo tutto il resto. Quando si valuta positivamente Belinelli, anche dopo gli stracci tirati nella partita con la Germania, dopo il suo 27 per cento costante al tiro, allora devi servire prima lui anche se il gioco prevede un buon tiro per te. Quando si sceglie, giustamente, Danilo Gallinari come capo giocatore lo appoggi in tutto anche quando la generosità del nostro Gengis lodigiano lo porta ad esagerazioni che mandano in crisi i meno dotati, ma pure il gioco, per non parlare dei rischi fisici di chi attacca sempre e comunque.
Averne di giocatori così dicono gli osservatori da fuori, lingue lunghe che sanno dove si può far del male confondendo talento con presunzione, ma la verità è che il resto del coro azzurro non segue davvero le armonie dei tenorini, qualcuno addirittura finge soltanto di aprire bocca perché se ci avessero detto che la carta dell'oriundo giocata su Maestranzi vale meno del due di briscola, se avessimo immaginato di veder sparire Da Tome, Cinciarini, persino Carraretto, allora avremmo consigliato a Pianigiani ben altro, sapendo di mentire perché altro non c'è nella cantina di un basket che è diventato cieco odiando il bene comune per sacrificare tutto il resto.
Per avere sponde, controfigure, allora era meglio portarsi dei ragazzini come hanno fatto i lettoni.
L'unica cosa buona in tutto questo è che se parli proprio male di una squadra Azzurra può essere che qualcuno provi a ribellarsi perché non avendo più niente da perdere si va all'arma bianca.
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