«C’è troppo male nel mondo» E fa causa a Dio

«Impossibile rintracciare il destinatario»: così il tribunale respinge la citazione di un anziano senatore americano, campione dei diritti civili

E poi dicono della giustizia italiana. Davvero un bel tipo mister Chambers, per l'anagrafe Ernest William Chambers, nato a Omaha, stato del Nebraska, non è ancora precisato se il 10 luglio o il 7 ottobre comunque del millenovecentotrentasette, per quasi quaranta anni senatore dello Stato succitato, dopo aver praticato l'arte del salone, non del saloon, dico della barberia, pennello e sapone, forbici e spazzola.
Un bel tipo, di colore nero e di capello e barba argentati. Fin qui l'identikit non porterebbe a nulla di clamoroso: ma mister Chambers, prima di andarsene in pensione dal Senato, ha sparato una delle sue tante pallottole alla luna: ha citato in giudizio nientepopodimeno che Dio, oh my God, sì, proprio lui, il Signore, The Lord. Il quale sarebbe la causa, il responsabile, anzi il colpevole di tutte le catastrofi che stanno rovinando la vita dell'Uomo, dalla creazione in poi, guerre, malattie, alluvioni, uragani, liti, rivolte, alla faccia del Paradiso terrestre che Lui medesimo aveva allestito per i due inquilini Adamo ed Eva, vere cause dell'Inferno successivo.
I comizi di Chambers sono stati sempre caldi, tumultuosi, provocatori, lo ricordano per tutte le volte in cui aveva abbandonato le funzioni in Chiesa appena sentiva nominare, e non invano, il nome di Dio. Allora prendeva la voce e protestava contro i cattolici e tutti quelli che seguivano per fede e accettazione la dottrina. Trascurando il negozio di barbiere, Chambers si era dedicato agli studi di legge e si reputava un buon avvocato pur non essendo mai stato iscritto all'albo di riferimento. Eletto per la prima volta al senato del Nebraska nel 1970 aveva scelto uno slogan ante Grillo Beppe natum: «La società americana è fondamentalmente ipocrita, il popolo non si aspetta la verità dai politici e nemmeno che mantengano le promesse, i politici lo sanno benissimo, se poi qualcuno si lamenta, se il popolo si arrabbia, il politico assume un aspetto coraggioso, dice che risolverà il problema e tutti gli credono...».
Chambers si è battuto da sempre per i diritti umani della popolazione di colore, contestando i metodi violenti della polizia soprattutto in Africa e chiedendo, come provocazione, che nello Stato del Nebraska si potesse usare il sistema monetario del Sudafrica, le sue battaglie contro l'apartheid hanno avuto successo ma nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivato a citare in giudizio sua Eternità. Nessuno avrebbe mai potuto fantasticare che sarebbe immediatamente apparso un difensore, l'avvocato Eric Perkins, texano di quelli giusti, legale di Corpus Christi, dunque con le carte in regola per opporsi al blasfemo del Nebraska. E nessuno avrebbe mai immaginato che il giudice chiamato a occuparsi e a decidere sulla vicenda avrebbe accolto la richiesta ma, una volta svolte le indagini, espletate le formalità, consultata la redazione di Chi l'ha visto?, si sarebbe arreso all'evidenza: dove mai starà di domicilio, residenza, abitazione questo benedetto Dio? Impossibile dunque recapitare la citazione, l'avviso di garanzia, la notizia del procedimento. Impossibile provvedere all'escussione dei testimoni, tra angeli, arcangeli (secondo John Friend, impiegato della corte distrettuale della contea, sarebbe stato citato tra gli altri, addirittura il Gabriele, nel senso dell'arcangelo appunto!), cherubini e affini, anch'essi irreperibili, per ragioni diverse. Da escludere il coinvolgimento di parenti lontani, vedi alla voce clero e credenti fedeli. Dunque dinanzi a queste nuvole empiree, bianche ma deserte, il giudice della contea di Douglas, mister Marlon Polk, ha messo giù due righe dicendo di essere impossibilitato a procedere alla notifica. Osanna, Chambers ha capito di avere avuto ragione, Dio esiste ma non si fa trovare, il giudice lo ha cercato, dunque la citazione ha un significato, non è stata respinta in quanto impossibile, illogica, irrazionale.
No, trattasi di un problema terra terra, nel senso vero, il postino ha fatto il giro dei quartieri nebraskiani ma, a fine giornata, è tornato, stremato, in sede con la missiva in cartella. Non è finita qui: mister Chambers avrebbe un mese di tempo per presentare ricorso, ci ha pensato su ma sembra proprio che si sia arreso, o meglio sta godendosela in un bar di Omaha mentre Obama e McCain sono alle porte, il Nebraska ha problemi seri, Dio è in ogni luogo e spesso non può rispondere alle richieste, sotto forma di preghiere o invocazioni, dei fedeli.

Se poi fosse costretto anche a controllare la cassetta della posta per verificare eventuali raccomandate, sarebbe davvero uno di noi.
Ma per fortuna Sua, così non è. Mister Chambers sa comunque che tra qualche tempo potrebbe ritrovarsi di fronte il Citato. E non in tribunale. Pace e bene.

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