Caccia al pirata della neve. Ma nessuno parla Senza esito la caccia allo sciatore che ha travolto un uomo uccidendolo e che è riuscito a fuggire davanti a tutti Appello degli investigatori: «Chi ha visto qualcosa, si presenti». Passati al setaccio i ta

CHOC All’incidente ha assistito la figlia della vittima: ha solo dodici anni

BolzanoNon solo pirati dell’asfalto. La prepotenza, la stupidità, la vigliaccheria corrono anche sulla neve e portano lutto persino il giorno di Natale. È morto sotto gli occhi della figlia di 12 anni, in una giornate di sole e con le piste semivuote, lo sciatore altoatesino cinquantunenne travolto a Obereggen, una delle località sciistiche più popolari dell’Alto Adige. Ma l’investitore, rimasto miracolosamente in piedi, anziché fermarsi ha preferito fuggire proseguendo la sua folle discesa.
La disgrazia, ma sarebbe meglio definirla omicidio, è avvenuta intorno a mezzogiorno, lungo la pista Absam a 2mila metri di quota, in un momento nel quale sulla neve c’erano pochissime persone. L’investitore è giunto alle spalle di Arthur Lantschner, residente a Collepietra, un paesino poco distante dal luogo della tragedia, a fortissima velocità. L’impatto è stato quasi inevitabile, hanno raccontato i pochi testimoni presenti. Del pirata c’è solo un sommario identikit: si tratterebbe di un uomo tra i 30 e i 40 anni che indossava una tuta blu con bande nere e che non portava il casco. Nessuno però che abbia pensato ad inseguirlo.
Era mezzogiorno e da quel momento è scattata una vera e propria caccia all’uomo. Immediatamente i carabinieri che prestano servizio a bordo pista hanno cercato di individuare l’omicida, ma finora senza risultati. I militari adesso stanno passando al setaccio i tabulati degli ski-pass, per cercare di stabilire chi si trovasse in pista nella mattinata e inoltre si esaminano le registrazioni delle telecamere di alcuni bancomat che si trovano nell’area. Potrebbero aver filmato il pirata prima o dopo l’incidente.
«Chi ha visto qualcosa» si faccia avanti chiedono gli investigatori, che però sembrano trovarsi di fronte a un muro d’omertà.
Sci-pericolo, un binomio che anno dopo anno sembra farsi sempre più costante. Tant’è che, solo nell’area dolomitica, sono già decine le multe elevate in queste prime settimane di stagione contro sciatori e snowboardisti indisciplinati che si avventurano fuori dalle piste battute, ignorando il rischio di staccare slavine. Alcuni sono stati trovati proprio in conche o pendii carichi di neve, sovrastanti le piste da sci. Tra loro anche un maestro, che con la «tavola» accompagnava un cliente, avventurandosi sotto il costone della cabinovia del Ciampinoi, zona vietata e ad altissimo rischio.
È infine in prognosi riservata all’ospedale di Trento uno sciatore di 18 anni ferito in uno scontro con un maestro di sci, sempre nella giornata di Natale, sulle piste della Val di Sole. Nelle prime tre settimane di dicembre sono stati 93 gli sciatori multati in Trentino nelle principali stazioni invernali per il mancato rispetto delle regole.
Solo ieri in Alto Adige, la Croce bianca ha svolto 150 interventi per soccorrere sciatori infortunati.

Tra i feriti anche due ragazzine di 15 anni rimaste contuse cadendo con la slitta in Val Passiria, nella zona di Merano. Come hanno detto i soccorritori, a salvare la vita ad una di loro è stato il fatto che portasse il casco.

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